da Milano
Leuro ha chiuso ieri gli scambi della seduta europea scivolando sotto 1,2025 dollari e toccando un nuovo minimo negli ultimi nove mesi nei confronti della valuta statunitense. La soglia successiva è 1,2000, prima del supporto tecnico chiave a 1,1990. Secondo i dealer una flessione sotto questi livelli potrebbe scatenare vendite diffuse da parte degli investitori di lungo termine. A deprimere la divisa europea, dati Usa poco inferiori alle attese che non hanno cancellato l'impressione che la Fed continuerà ad alzare i tassi di interesse. L'euro è sceso a 1,2025, dopo aver toccato un massimo di 1,2151, grazie ai dati deboli relativi al Ppi (il Producer price index, indice dei prezzi alla produzione) e alle vendite al dettaglio. Secondo gli analisti pesano anche fattori tecnici, dato che i possessori di euro sorvegliano con attenzione ogni caduta del cambio verso 1,20. «C'è un sacco di gente che sta cercando di vendere euro su qualsiasi minimo guadagno» ha detto Firas Askari, capo dell'ufficio cambi di Bmo Nesbitt a Toronto. Il dollaro ieri aveva perso terreno nel primo pomeriggio in conseguenza dei dati sui prezzi alla produzione Usa, scesi dello 0,6% a maggio, più delle previsioni.
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