Eurobet, nuove licenze per le scommesse

La passione per i giochi cresce in tutti gli italiani e i player più prestigiosi vogliono essere della partita. Tra questi spicca Eurobet. Il marchio fa parte del gruppo inglese Gala-Coral, un colosso mondiale nel campo delle scommesse raccolte sia attraverso punti fisici sul territorio sia tramite siti internet. Eurobet è stata pioniera nel gaming online, avendo iniziato a creare siti per la raccolta delle scommesse sulla rete già negli anni Novanta. A seguito del primo bando Bersani per l’allargamento del numero delle concessioni per la raccolta di scommesse ippiche e sportive, Eurobet è stata uno dei primi attori internazionali ad affluire in Italia rilevando negozi storici, creandone di nuovi e lanciando il portale www.eurobet.it. Tra le caratteristiche peculiari del brand, c’è quindi quella di perseguire una crescita sia sul territorio sia nel mondo virtuale, con l’obiettivo di soddisfare tutti i tipi di target: dalle persone che amano il rituale della visita all’agenzia dietro l’angolo ai più «tecnologicizzati» che si divertono a piazzare scommesse dal proprio pc nella pausa pranzo o alla sera.
Con quali strategie e obiettivi si è mossa in questi anni Eurobet sul mercato italiano? «Quando abbiamo partecipato al bando - racconta Giancarlo Carli, country manager - abbiamo puntato soprattutto sul Meridione, l’area del Paese in cui è da sempre più diffusa la cultura del gioco. Abbiamo ritenuto che fosse il mercato più ricettivo e quindi più facile da conquistare. Questo non toglie che stiamo crescendo anche in altre parti del Paese. Proprio nei giorni scorsi abbiamo inaugurato un negozio per la raccolta di scommesse ippiche e sportive a Milano, in via Andrea Costa».
L’apertura rientra nel piano di rinnovamento di vecchi negozi e di creazione di nuovi intrapreso da Eurobet in seguito all’ottenimento di 18 nuove licenze in occasione dell'ultimo bando Aams. Sebbene Eurobet continui ad ampliare la presenza nelle scommesse ippiche, particolarmente forte è il suo impegno a seguire e promuovere la diffusione delle scommesse sportive e dei giochi in generale. «Purtroppo - spiega Carli - l’interesse per l’ippica sta un po’ declinando con la popolazione che la nutriva. È sempre più difficile trovare persone che ricordano Ribot o Tornese, mentre tutti conoscono Kakà o Ronaldo». Inoltre si diffonde l’abitudine a scommettere anche su sport diversi dal calcio: dal basket al football americano, dal ciclismo allo sci: insomma, tutte le discipline contenute nel palinsesto dei Monopoli di Stato. Sono lontani i tempi in cui esistevano solo le scommesse ippiche, il Totocalcio, e le classiche lotterie. Oggi si può puntare quasi su tutto e in tanti modi diversi: fondamentale, quindi, la presenza di operatori affidabili e con esperienza alle spalle. Anche quando si diffondono nuove tecnologie per i negozi (come le Vlt) e cresce l’uso di Internet per giocare dal «Gratta e Vinci» al poker «Texas Hold’em». «Il successo di questo gioco - spiega Carli - è dovuto al fatto che la sua pratica via web è stata autorizzata nel 2008, che i giocatori al massimo possono perdere il costo d’iscrizione al torneo, e che la Tv lo sta pubblicizzando con la trasmissione di tornei».
«Prossimamente - interviene Lucia Nioi, responsabile rapporti istituzionali di Eurobet Italia - sul Web verranno offerti, anche con puntate in denaro, nuovi giochi da casinò e cash games». La crescita dell’uso del web non rappresenta un danno per la rete fisica dei giochi, bensì una valida alternativa destinata a un target più giovane. «Purtroppo però - conclude la Nioi - assistiamo allo sviluppo di operatori irregolari e illegali.

Intendiamo concessionari che non si limitano a vendere carte prepagate, ma anche a effettuare per conto di clienti giocate, sia esercenti privi di concessione per l’offerta dei giochi in Italia. Ci aspettiamo un intervento da parte dello Stato». Della serie: giochiamo, ma rispettando le regole.

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