Caro Massimiliano, beh, se io fossi stato un consigliere regionale avrei alzato educatamente il ditino e, dopo aver ricevuto la possibilità di parola nell'aula della Regione, avrei chiesto (ma molto tempo fa) al Berlangieri, l'assessore al turismo regionale, se le brochure o i depliant riguardanti l'Euroflora genovese, fossero al loro posto e in quantità sufficiente. Ed avrei alzato anche entrambe le mani poi memore di quanto rilevato da te tempo fa a Parigi, in merito alle datate (2004) brochure di Genova che ti hanno consegnato nel finire del 2010. Proprio un bel caos, per non dire di peggio. Tra meno di un mese comincia l'esposizione di piante e fiori che tutto il mondo c'invidia, e noi non abbiamo più neanche un depliant che evidenzi l'avvenimento. Pensa poi al di fuori della città.
Vedi, io amo il turismo a prescindere dalla corrente che nel momento può occupare gli scranni più alti, e pertanto mi darei da fare per aiutare e per consigliare anche se la maggioranza è avversa alla mia fede politica, ma soprattutto non sono un consigliere. E meno male, perché altrimenti impazzirei a misurare più i loro errori (dopo), che a dare (prima) l'eventuale e logico apporto. Ora sul tuo leggo che l'opposizione vuole scacciare l'assessore regionale e, gridando allo scandalo, vuole accertare di chi siano le responsabilità per questo grave errore. Prima dov'erano? E in Provincia, in Comune; possibile che nessuno s'è accorto di niente?
Alcuni di certo diranno che la responsabilità è regionale. Ma Genova dove l'hanno messa (?); non è forse in Provincia e nel Comune di questa città? Qui, quo e qua hanno mancato, d'accordo; ma non è che Paperino, Pluto e Minnie hanno fatto di meglio. E sfiga vuole che non ci sia mai un Topolino di mezzo che metta sempre le cose al suo posto. Quindi credo che sia troppo facile dire che gli altri hanno sbagliato; cosa per altro vera, buona e giusta. Ma è veramente cosa buona e giusta non averlo fatto a priori, ed eventualmente avere evitato il problema futuro?
Stessa cosa per quanto riguarda l'eventuale spesa fatta o chissà che. E noi, i cittadini, gli albergatori, ristoratori e via cantando, che colpa ne abbiamo se tra destra e manca non ci s'accorge neanche di questo? Non è «se Atene piange, Sparta non ride» il famoso detto, piuttosto che «Atene e Sparta se ne sbattono e ridono, mentre a piangere siamo sempre noi»? L'errore c'è, niente da dire, ed è anche abbastanza pesante; inammissibile, assurdo e anche di peggio. Ma andrebbe valutato sotto un'ottica aziendale, il turismo è un'industria, e vale a dire: «sono stati richiesti dai vari responsabili dei posti di smistamento non appena se n'è notato il calo nelle giacenze» e, all'atto dello studio fattibilità e distribuzione, «quanti ne sono stati stampati e quanti distribuiti»? E se sì, a chi sono stati richiesti, che a sua volta doveva informare chi di dovere?
Troppe domande senza risposta che hanno un solo comune denominatore; l'indifferenza generale dei preposti; sia lì che là, e che non sanno mai dare la giusta risposta, se non quella che la colpa è sempre degli altri.
No, caro Massimiliano, non ci siamo, non si fa così, ed è da mo che la si mena in questa maniera. Se la maggioranza non se n'accorge, pensa a tutt'altro o non ne capisce di molto, non dovrebbe subentrare in aiuto l'opposizione con dei consigli mirati, e volesse il cielo, anche giusti? O forse è più propensa ad emettere delle sentenze o denigrazioni a giochi fatti?
Genova l'ami o non se ne fa niente, e il turismo lo devi conoscere, sennò non se ne fa ancora ri-niente. Se poi questi «professoroni» pensano che siano altre le possibilità della Superba per togliersi dall'impiccio della mediocrità più evidente, bene, allora si facciano avanti.
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