Eurogruppo, una ricetta anti-disoccupazione

A quarantott’ore dal G20 in Scozia, i ministri delle Finanze europei fanno il punto della situazione economica stasera e domani nelle riunioni Eurogruppo ed Ecofin. Occupazione e ripresa i due temi caldi. Per avere il polso diretto della situazione e discutere di mercato del lavoro e andamento produttivo, i ministri finanziari dell’area dell’euro incontrano, prima del vertice, le parti sociali, imprenditori e sindacati.
Nelle ultime previsioni economiche, la Commissione europea ha stimato un 2010 in ripresa, e un 2011 anche migliore, con una crescita dell’1,5-1,6%. Previsioni che però potrebbero scontrarsi con la perdita di molti posti di lavoro, per l’effetto ritardato della crisi economica. La disoccupazione in Europa rischia, infatti, di aumentare fino alla metà dell’anno prossimo. In parallelo, nella sede della Banca dei regolamenti internazionali di Basilea, i governatori delle Banche centrali discuteranno di exit strategy. La questione è stata dibattuta dal G20 nel vertice di St. Andrews ed è stata predisposta una «tabella di marcia»: a fine gennaio ciascun Paese presenterà il proprio programma di politiche economiche per il dopo crisi; entro aprile le proposte saranno analizzate con l’aiuto del Fondo monetario internazionale; infine, al summit estivo del G20, in Canada, si valuteranno le proposte dal punto di vista politico. Da parte dei banchieri centrali, su questo argomento c’è molta prudenza. Il governatore di Bankitalia Mario Draghi ha spiegato che quando si parla di exit strategy dagli aiuti al settore bancario «ci vuole la massima cautela». Nei mercati è diffusa la sensazione che in dicembre la Bce deciderà di sospendere le aste di liquidità a 12 mesi a partire dall’inizio del 2010. Si tratterebbe del primo passo della «strategia di uscita» dall’enorme iniezione di liquidità in atto dall’estate del 2008.
A Bruxelles i ministri finanziari europei parleranno anche di cooperazione fiscale, e di conti pubblici. La Commissione chiederà che i Paesi interessati (la quasi totalità) prendano l’impegno di correggere i deficit eccessivi a partire dal 2011, anno in cui dovrebbe consolidarsi la ripresa. «Questa sarà la mia raccomandazione all’Ecofin», conferma il commissario agli Affari economici, Joaquin Almunia. Subito dopo la riunione Ecofin, la Commissione europea proporrà le scadenze temporali per la correzione dei bilanci pubblici di sette Paesi, tra cui l’Italia, verso i quali è stata avviata la procedura per deficit eccessivo. Ad esempio, per la Germania verrebbe fissato il 2013 per far ritornare il deficit al 3%.
Sembra invece finita su un binario morto la proposta britannica di istituire a livello internazionale una tassa sulle operazioni finanziarie.

Nessuno al G20 ha spalleggiato il promotore Gordon Brown: una valanga di «no» ha seppellito l’idea di riproporre una sorta di Tobin Tax da far confluire in un fondo destinato a eventuali salvataggi bancari. Solo la Francia ha dichiarato una disponibilità in proposito, mentre tutti gli altri hanno detto «no». Si tratta, commentano operatori di mercato, di una «misura populista» che farebbe più male che bene.

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