«In Europa difenderò l’identità dell’Italia»

EXPLOIT A 42 anni e senza esperienza è stato il terzo più votato del Pdl nella circoscrizione del Centro Italia «Bisogna dare spazio alle nuove leve»

Marco Scurria, 42 anni, già vicepresidente nazionale di Azione Giovani, una lunga militanza nel mondo del volontariato, ha raccolto a queste Europee 118.871 voti nella circoscrizione Centro Italia, di cui 50.063 a Roma città. Terzo dopo Berlusconi e Angelilli, «e mi fa un certo effetto», confessa.
Scurria, a che cosa si deve questo exploit?
«A un lungo percorso fatto all’interno di An. Nel 2006 sono stato vice-presidente della federazione romana con Alemanno. E poi alla mia esperienza nel sociale e nel mondo del volontariato».
Lei viene da Azione Giovani, dal Modavi...
«Sì, e penso che c’è bisogno, come nel mio caso, di fare spazio in politica alle forze dell’associazionismo, di dare rappresentatività alle nuove leve».
Quali altre campagne elettorali aveva fatto prima?
«Sono alla mia prima esperienza, non sono mai stato neppure consigliere municipale».
Che cosa farà da parlamentare europeo?
«Svolgerò un’azione in difesa dell’identità italiana, perché il nostro Paese non ha saputo utilizzare finora le risorse economiche che la Ue mette a disposizione degli Stati membri. Poi dobbiamo cercare di avere un peso politico maggiore in Europa».
E il risultato elettorale colto dal Pdl lo consentirà?
«Certamente, ora nel Ppe siamo uno dei gruppi parlamentari più numerosi. Mi auguro inoltre che all’Italia spetti la presidenza del Parlamento europeo. È una occasione storica da non perdere».
Nel Lazio il Pdl ha colto il 42 per cento dei voti. Una sorta di record.
«È un risultato che si deve a un anno di buon governo nazionale. E che ci fa sperare bene anche per la corsa alla Regione Lazio nel 2010, soprattutto se saremo in grado di stabilire un rapporto programmatico-progettuale con partiti come l’Udc».
In queste settimane il partito di Casini è spietatamente corteggiato da Marrazzo....Che scelta di campo faranno?
«Penso che alla fine l’Udc non andrà a sinistra né vorrà rimanere isolato in mezzo alla terra di nessuno. La scelta di correre con il Pdl sarà inevitabile per loro. Del resto ci uniscono molti valori politici».


Si può essere ottimisti, dopo il voto alle Europee e le amministrative, anche per le Regionali 2010?
«Assolutamente sì, ma bisogna lavorare, non curarsi sugli allori. Se lo faremo, i cittadini e gli elettori ci daranno ancora una volta ragione».

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