Qatargate

"Basta gettare fango". Tajani replica a muso duro a Bonomi sull'Europarlamento

Botta e risposta tra Carlo Bonomi e Antonio Tajani sul Qatargate. Il titolare della Farnesina difende a spada tratta l'istituzione europea

"Basta gettare fango". Tajani replica a muso duro a Bonomi sull'Europarlamento

Scontro acceso tra Antonio Tajani e Carlo Bonomi durante l'assemblea di nazionale di Confindustria a Roma. Il ministro degli Esteri, che per tanti anni è stato un rappresentante di punta del parlamento europeo, nonché suo presidente dal 2017 al 2019, ha ribattuto con fermezza alle parole d'accusa mosse dal presidente di Confindustria a seguito dello scandalo del Qatargate che sta travolgendo Bruxelles e Strasburgo.

[nodo 2095708]]

Bonomi si è chiesto se i parlamentari di Strasburgo abbiano adottato provvedimenti "perché influenzati da economie straniere. Pongo il tema se le scelte su automotive sono scelte consapevoli o le abbiamo fatte spinte da pressioni esterne". Parole che sobillano un dubbio gravissimo, davanti alle quali Tajani ha voluto replicare con durezza per riaffermare l'integrità del parlamento europeo al netto di qualche presunta "mela marcia", che le forze investigative in queste ore stanno analizzando. Quando è stato il suo turno il titolare della Farnesina ha risposto che "il Parlamento Ue non è di corrotti. Questo lo dico al presidente di Confindustria. C'è la registrazione, possiamo risentirla. Io difendo l'istituzione del parlamento europeo".

Quindi Tajani ha aggiunto: "Che poi ci siano tentativi di influenzare alcune decisioni è vero, e ci sono anche pressioni da parte di Stati membri, ma questa è un'altra cosa. Al parlamento Ue c'è anche una lista delle lobby e credo sia giusto tenerle sotto controllo, ma, ripeto, è un altro discorso". Il ministro degli Esteri ha proseguito: "Io difendo il comportamento della presidente Metsola che ha favorito l'inchiesta giudiziaria e ha difeso la trasparenza del parlamento europeo".

Il ministro degli Esteri ha infine concluso: "I corrotti ci sono dovunque, nell'industria nell'agricoltura e nella politica. Ma far passare l'idea che ogni decisione che viene presa a livello politico è presa perché ci sono dei corrotti, è falso. Questo lo devo dire anche al presidente di Confindustria".

Secondo il vicepremier "è giusto che chi è corrotto venga punito, ma se gettiamo fango sulle istituzioni rischiamo di favorire populismi ed estremismi e di distruggere tutto".

Commenti