Carola Rackete torna all'attacco: "Le parole di Salvini incentivano crimini d'odio"

L'ex comandante della Sea Watch 3 sfodera una nuova offensiva contro il leader della Lega. E si appella alla sinistra: "Serve un forte movimento antifascista o la storia potrebbe ripetersi"

Carola Rackete torna all'attacco: "Le parole di Salvini incentivano crimini d'odio"
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Dopo aver indossato i panni da comandante della nave Sea Watch 3 ecco che Carola Rackete sogna ora di approdare a Bruxelles. Le elezioni europee sono alle porte e la ragazza, candidata con la lista della sinistra tedesca di Die Linke, è tornata all'attacco mettendo nel mirino il suo bersaglio principale: Matteo Salvini. Nell'estate del 2019 aveva fatto molto discutere il braccio di ferro con l'allora ministro dell'Interno sullo sbarco dei migranti e oggi è tornata a prendersela con l'attuale vicepresidente del Consiglio.

Rackete, intervenuta a margine di un appuntamento elettorale dell'Allenza tra Verdi e Sinistra italiana a Milano, è stata chiamata a esprimere un giudizio su Salvini. Di certo non ci si aspettavano parole al miele dalla paladina delle Ong, che in effetti non ha deluso le aspettative e si è pronunciata sfoderando il solito ventaglio di accuse verso il segretario della Lega: "Le sue parole continuano a infiammare l'estrema destra, incentivando i crimini d'odio, e polarizzano la società al posto di creare unità e giustizia sociale".

Salvini è stato accusato di pronunciare frasi che hanno come conseguenza quella di spianare la strada ai crimini d'odio. Ovviamente il tutto condito dalla rivendicazione di Rackete di essere di sinistra e quindi a favore dei diritti umani, della dignità e del rispetto della vita. Lo schema che si vuole disegnare è chiaro: a destra si trovano politici pericolosi che mettono a repentaglio la società; a sinistra vi sono anime buone a cui bisogna affidarsi per mettere al sicuro le civiltà democratiche nel mondo.

Un copione sgangherato, pieno di ideologie e luoghi comuni. D'altronde la tattica portata avanti dal fronte rosso nel nostro Paese è stato proprio questo: cercare di spaventare gli italiani etichettando gli avversari politici appartenenti all'area di centrodestra come se fossero dei mostri contro cui combattere per salvaguardare la democrazia.

La nuova offensiva nei confronti di Salvini fa il paio con la difesa di Ilaria Salis. La 39enne milanese - candidata con Avs - può godere del sostegno di Rackete, secondo cui non ci sono "prove sufficienti contro di lei".

Da qui la richiesta di farla tornare in libertà: "Dovrebbe essere immediatamente rilasciata e affrontare un giusto processo". Infine l'appello alla sinistra: "Serve un forte movimento antifascista, altrimenti la storia potrebbe ripetersi". Tutti uniti per evitare il ritorno delle camicie nere.

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