I rappresentanti permanenti dei 27 Stati membri dell’Unione europea hanno approvato il mandato negoziale del Consiglio Ue sul nuovo regolamento volto a prevenire e contrastare gli abusi sessuali sui minori online (Csam). Secondo fonti informate, l’Italia ha scelto di astenersi pur confermando il proprio impegno a individuare un equilibrio tra le misure di contrasto allo sfruttamento dei minori e la tutela dei diritti fondamentali della persona. Roma ha inoltre sollecitato la presidenza di turno danese a garantire un adeguato approfondimento del tema.
Le stesse fonti chiariscono che il governo italiano ha condiviso la necessità di rafforzare gli strumenti contro gli abusi sessuali online, ma ha mantenuto una posizione contraria a qualsiasi forma di controllo generalizzato delle comunicazioni private, sia da parte dello Stato sia dei soggetti privati. Nella posizione adottata dal Consiglio è scomparso infatti l’obbligo per le piattaforme di messaggistica – basti pensare a WhatsApp – di effettuare scansioni delle chat alla ricerca di materiale pedopornografico, misura nota come “Chat control”.
Mirato a creare un sistema armonizzato per la prevenzione e il contrasto dell’abuso sessuale su minori online, il testo conferma la possibilità per le aziende digitali di proseguire - su base volontaria - le attività di monitoraggio già consentite dalla normativa temporanea oggi in vigore. È stata inoltre inserita una clausola che incarica la Commissione europea di valutare in futuro l’opportunità e la fattibilità di introdurre eventuali obblighi di rilevazione. Il mandato prevede comunque diversi obblighi per i fornitori di servizi online: tra questi, l’adozione di misure di prevenzione della diffusione di contenuti pedopornografici e dell’adescamento dei minori. Le autorità competenti degli Stati membri potranno imporre alle piattaforme la rimozione o il blocco dei contenuti illegali, oltre alla possibilità per i motori di ricerca di essere obbligati a eliminare dai risultati materiali riconducibili agli abusi. Infine, il testo stabilisce la creazione di un Centro europeo dedicato alla lotta contro gli abusi sessuali sui minori. L’organismo avrà il compito di supportare sia gli Stati membri sia le aziende digitali nell’attuazione delle nuove misure previste dal regolamento.
La proposta “Chat control” è al centro del dibattito europeo da diversi anni, per la precisione dal 2022, quando è stata presentata la prima volta.
La principale criticità è stata la modalità di applicazione del controllo, per la precisione sulla mancata definizione di come dovesse essere applicato tecnicamente, senza dimenticare le perplessità di molti esperti di diritto online, di tutela della privacy e di libera espressione.