Europa

"È un compromesso ma anche un passo avanti". Giorgetti riferisce sul Patto di Stabilità

L'astensione come "posizione per migliorare il Patto", come ha spiegato Tajani per un compromesso, che come dichiarato da Giorgetti, "è un passo in avanti rispetto alle regoleche sarebbero entrate in vigore il prossimo anno"

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All'indomani del voto in plenaria sul Patto di Stabilità, che ha visto tutti i partiti italiani, tranne il Movimenti 5 stelle, astenersi, è Giancarlo Giorgetti a spiegare nuovamente il motivo di questa decisione intervenendo in replica in aula alla Camera sul Def. Il Patto votato ieri, ha dichiarato il ministro, "è sicuramente un compromesso, non è la proposta italiana, portata avanti ripetutamente dal sottoscritto in sede europea, che a noi sembrava coerente perché andava a premiare gli investimenti, e ahimè l'opposizione non arrivava dai sovranisti".

Ma quando si è in 27 a discutere, ha aggiunto il ministro, "bisogna riuscire a ottenere quello che è possibile e ragionevole". Tuttavia, nonostante sia un compromesso, ha proseguito Giorgetti, "quello che è stato ottenuto è sicuramente un passo in avanti rispetto alle regole di bilancio che sarebbero entrate in vigore a partire dal prossimo anno".

E questo concetto è stato sottolineato anche dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che in conferenza nella sede nazionale di Forza Italia ha voluto ribadire come "l'astensione non è un voto contro ma una posizione per migliorare il Patto". Giancarlo Giorgetti, nel suo intervento, ha elogiato il lavoro che sta conducendo il governo Meloni da un anno e mezzo a questa parte, da quando è salito a Palazzo Chigi in un contesto geopolitico ed economico non certamente favorevole. Quello che sta facendo l'esecutivo, ha dichiarato il ministro dell'Economia, "ha meritato la fiducia, prima di tutto in democrazia quella del popolo, che mi sembra ci sia vedendo i risultati elettorali. Poi del Parlamento, e mi sembra ci sia. È molto importante anche la fiducia dei mercati, che abbiamo meritato".

Il Patto di Stabilità votato ieri, ha proseguito Giorgetti, è fuori dalle logiche della classe politica che oggi si trova all'opposizione, perché "non risponde ai criteri secondo cui la crescita dipende dal modello 'lsd': lassismo-debito-sussidi". Al contrario, ha proseguito il ministro, il modello di crescita dovrebbe essere quello "che ha fatto grande questo Paese nel dopoguerra, che passa attraverso sacrificio, investimento e lavoro". Il momento non è dei migliori ma questo governo sta lavorando per ottenere il massimo, come sottolinea nel corso della conferenza stampa Tajani invitando all'ottimismo: "L'Italia ha sempre saputo superare anche i momenti più difficili.

La vicenda del Superbonus, per come è stata gestita, continua a creare dei problemi per quanto riguarda i conti pubblici".

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