Sono tanti quelli che hanno aspettato ore, ma anche giorni, prima di esprimersi sul caso Hannoun. Una logica di buon senso vorrebbe che l'attesa sia stata funzionale al buon senso e in molti casi è stato così. Non per Ilaria Salis, però, che ha pubblicato un comunicato che ha lasciato molti sorpresi e con ancora più domande rispetto al passato. Le posizioni dell'europarlamentare eletta con Avs sono note, non è certo novità che sia schierata con la sinistra radicale dei centri sociali, ma leggere le sue parole sul caso Hannoun, che in questo momento richiede la massima attenzione possibile, comunque stupisce.
"Quando verrà finalmente il turno delle inchieste giudiziarie per chi fiancheggia il terrorismo di Stato e il genocidio? No alla criminalizzazione dei movimenti, no alla delegittimazione della Resistenza anti-coloniale palestinese", scrive Salis. Quel che colpisce maggiormente è che queste parole provengono da un'europarlamentare che, almeno sulla carta, è stata eletta per essere una rappresentante del popolo italiano, un'esponente delle istituzioni che ogni mese riceve un compenso (lauto) che proviene dalle tasse dei cittadini. Certe affermazioni sono la normalità per i centri sociali e per i movimenti radicali che, dopo tutto, non hanno alcun ruolo istituzionale da rispettare. Ma nel momento in cui arrivano da chi in Europa rappresenta l'Italia lasciano quanto meno perplessi.
"Che continui a soffiare forte, in Italia e ovunque, il vento della solidarietà internazionalista. Free Palestine", è la conclusione del comunicato social di Salis. Nella logica di un’europarlamentare dovrebbe prevalere il rispetto per le inchieste, per gli organi di Stato, e la prudenza che il ruolo impone. Invece, Salis sceglie la via della polarizzazione totale, parlando di "fiancheggiatori del terrorismo di Stato" e capovolgendo completamente la realtà dei fatti. Nessuna richiesta di accertamento della verità da parte di Salis, come altri suoi colleghi della sinistra hanno fatto con grande oculatezza, nessuna espressione di fiducia da parte di una procura che ha portato avanti un lavoro lungo anni per arrivare a un determinato risultato. Solo benaltrismo ideologico, forzato e fuori luogo.
E lo dimostrano i tanti commenti di critica che sono arrivati sotto il comunicato di Salis. "Forse, prima di intervenire, sarebbe opportuno prendersi una pausa e riflettere", si legge in uno dei tanti, tra quelli più moderati.