Follia Ue: ora pubblicizza il velo islamico pure per le bambine

Prosegue la campagna di promozione nei confronti di uno strumento di oppressione. La denuncia di Silvia Sardone: "Europa sottomessa alle comunità islamiche"

Follia Ue: ora pubblicizza il velo islamico pure per le bambine
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L'inclusione a tutti i costi è solo controproducente, ma qualche solone non l'ha ancora capito. Da diverso tempo parliamo dell'ossessione dell'Ue nei confronti del velo islamico, sponsorizzato in chiave positiva e non per quel che è e rappresenta, ossia uno strumento di oppressione. Una linea integralista, che non ammette deroghe e nemmeno buonsenso, nonostante i fatti di cronaca: evidentemente per l'Ue è più importante il multiculturalismo di facciata. L'ultima promozione del velo islamico è avvenuta sui social, ma c'è un dettaglio in più che non può passare inosservato: questa volta l'hijab viene indossato dalle bambine.

Il profilo X della direzione generale della Commissione europea per il partenariato internazionale ha pubblicato un post dedicato all'uguaglianza di genere, all'emancipazione delle ragazze e al diritto all'istruzione nelle aree colpite dalla crisi nel mondo. Ebbene, per affrontare l'argomento sono state utilizzate le immagini di tre bambine: due di loro hanno il velo. Follia allo stato puro, l'ennesima. Anziché lanciare un messaggio di libertà e di emancipazione, viene condivisa una testimonianza di sottomissione: anche le bambine devono indossare il velo. Ma le talebane anti-patriarcato in questo caso stanno in silenzio.

"Purtroppo non è la prima volta e probabilmente non sarà l'ultima", l'amara considerazione di Silvia Sardone. Il velo islamico era già comparso per la conferenza sul futuro dell'Europa, per la giornata dei diritti dell'infanzia, per l'evento europeo della gioventù e anche in comunicazioni sull'ecologia e sullo sport, ma non solo ha evidenziato l'europarlamentare della Lega: "Come dimenticare lo spot del Consiglio europeo con lo slogan 'La bellezza è nella diversità come la libertà è nell’hijab'. Non si capisce inoltre perchè, se lo scopo è segnalare varie culture e religioni, si punta sempre a simboli solamente della religione musulmana e non per esempio quella induista o ebraica".

La Sardone ha puntato il dito contro un'Ue che si è clamorosamente sottomessa alle comunità islamiche, come testimoniato da queste campagne che lanciato"messaggi sbagliatissimi" sull'hijab.

Per la politica del Carroccio si tratta di un controsenso assoluto "pensando alle battaglie delle donne iraniane o alle violenze che subiscono molte ragazze, anche in Europa, che non vogliono portarlo": "Farò subito un'interrogazione per segnalare questa ennesima scelta che va contro i diritti delle donne e delle bambine".

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