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"Il governo ci sostenga". Ecco chi c'è dietro tutte le Ong tedesche bloccate dall'Italia

Le Ong tedesche ferme nei porti italiani per le violazioni del decreto Piantedosi sono quelle che operano sotto il cappello di United4Rescue, finanziata dalla chiesa evangelica e con legami con il Bundestag

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In Italia ci sono attualmente 3 navi Ong, tutte battenti bandiera tedesca, sottoposte a fermo amministrativo in porto per la violazione del decreto Piantedosi: Humanity 1, Sea-Watch 5 e Sea-Eye 4. Quest'ultima è la prima che, da quando è entrato in vigore il decreto, ha subito il fermo di 60 giorni in conseguenza di una violazione ripetuta. Il prossimo fermo comporterà la confisca del mezzo. Tutte e 3 le navi Ong navigano sotto l'egida dell'alleanza United4Rescue, il cui presidente è Thies Gundlach, compagno di Katrin Göring-Eckardt, esponente di spicco dei Verdi in Germania, nonché vicepresidente del Bundestag. In passato, dal 2009 al 2013, è anche stata presidente del Sinodo della Chiesa evangelica in Germania.

Un elemento, questo, non secondario, in quanto, come dichiarano apertamente gli equipaggi delle navi attualmente ferme nei porti italiani in un comunicato congiunti, l'alleanza United4Rescue è "sostenuta dalla Chiesa evangelica e da oltre 900 partner". Una rivendicazione forte da parte delle organizzazioni, come se questo fosse un elemento in più per accreditare la loro azione nel Mediterraneo davanti al decreto Piantedosi. Un altro elemento utile a capire come si muovono queste organizzazioni, facenti parte tutte della stessa alleanza, riguarda i finanziamenti che il parlamento (proprio il Bundestag) ha elargito alle Ong, che poi sono stati confermati dal governo. Sia la Ong Humanity che Sea-Eye hanno ricevuto lo scorso fine anno un corposo versamento nelle proprie casse da parte delle istituzioni tedesche. Ma andando a ritroso si scopre che gli 8milioni di euro stanziati fino al 2026 dal Bundestag sarebbero dovuti andare a pioggia nelle casse di United4Rescue, che li avrebbe poi distribuiti ai membri dell'alleanza. Ma in Germania si accorsero in tempo del grave conflitto di interessi.

Oggi che tutte e tre le navi dell'alleanza sono sottoposte a fermo amministrativo, arriva da parte loro e, in particolare, da Gorden Isler, portavoce di Sea-Eye, l'appello al governo tedesco di un intervento politico contro l'Italia. "Ora che tre navi di salvataggio tedesche sono state sequestrate in Italia, spetta al governo federale impegnarsi finalmente e sostenere politicamente le missioni umanitarie delle navi di salvataggio tedesche", dice Isler. Ma il governo tedesco è quello contro il quale le Ong si sono scagliate fino a poche settimane fa, perché accusato di voler criminalizzare le organizzazioni che effettuano i soccorsi. Che il messaggio del portavoce di Sea-Eye fosse, in realtà, diretto a una specifica persona? L'impressione è che l'obiettivo sia quello di far pressioni su Göring-Eckardt, affinché dal Bundestag si faccia leva sul governo.

Ma finora il messaggio non è stato recepito.

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