
Oggi è arrivata la conferma dell'immunità a Ilaria Salis. La commissione Juri del Parlamento europeo ha votato in favore dell'europarlamentare di Avs accusata dall'Ungheria di aggressione a due neonazisti. L'attivista si è detta "incredula e felice", ora i suoi legali si appellano a Carlo Nordio. Solo in Italia può avere "un processo rispettoso dei principi basilari del fair trial" e quindi "lo si faccia. È solo necessario un passo da parte della politica, la richiesta di procedere del ministro della Giustizia": questa la posizione dei legali Eugenio Losco e Mauro Straini.
"La signora Salis ha sempre dichiarato che non intendeva sottrarsi al processo per i fatti accaduti a Budapest" hanno aggiunto i difensori della Salis: "Quello che chiede è semplicemente di essere sottoposta ad un processo rispettoso dei principi basilari del fair trial. E questo può avvenire in Italia". Gli avvocati hanno posto l'accento sull'articolo 9 del codice penale, che prevede che "la giurisdizione italiana anche nel caso di fatti di reato avvenuti all'estero a determinate condizioni che sono sussistenti nel caso della signora Salis".
Gli avvocati Losco e Straini hanno successivamente rimarcato che l'immunità di cui gode l'eurodeputata di Fratoianni e Bonelli "al momento non consente ad uno Stato della Comunità europea né di emettere provvedimenti restrittivi della libertà personale né di celebrare dei procedimenti nei suoi confronti fino alla durata dell'incarico parlamentare" ma "non vieta al contrario di celebrare un procedimento penale sul territorio italiano".
In Italia la Salis "gode delle stesse garanzie previste per i parlamentari delle nostre Camere, garanzie relative alla tutela della libertà personale e del diritto alla privacy che determinano la necessità di autorizzazione a procedere delle rispettive assemblee solo in caso di richiesta giudiziaria di applicazione di misure restrittive della libertà personale o di intercettazioni telefoniche o sequestro della corrispondenza. Al contrario tale autorizzazione non è richiesta per l'esercizio della azione penale e per lo svolgimento di un processo a carico di un parlamentare".