Europa

"Io, cane da guardia a Bruxelles". La sinistra candida Rackete alle europee

Linke, la sinistra post-comunista tedesca in crisi di consenso, candiderà Carola Rackete come capolista alle prossime elezioni europee

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Il partito post-comunista Linke starebbe valutando di candidare Carola Rackete alle elezioni europee del 2024. A darne notizia è il quotidiano tedesco Die Zeit. Non è un'allucinazione figlia del caldo estivo di questi giorni ma è ciò che realmente il partito tedesco intende proporre per formare il suo gruppo all'europarlamento. Rackete è nota per essere stata ai comandi della nave Ong Sea Watch 3 che, nel 2019, ha forzato un blocco navale ai confini territoriali e tentato di speronare una motovedetta della Guardia costiera italiana pur di entrare in porto e sbarcare i migranti che aveva recuperato al largo qualche giorno prima.

Ed è stata la stessa Rackete, con un comunicato successivo a confermare l'intenzione del partito tedesco di inserirla come capolista alle europee. La spiegazione per questa candidatura che lascia molte perplessità, soprattutto in Germania, la dà lo stesso capitano, oggi impegnata su altri fronti ma comunque nell'alveo dell'associazionismo. Come da lei spiegato, il suo nome è stato fatto "per essere una sorta di cane da guardia (watchdog) a Bruxelles. Si tratta di comunicare i contenuti dei movimenti e di far conoscere ai movimenti stessi ciò che viene deciso a Bruxelles". Così ha spiegato allo Spiegel Rachete, che afferma anche di non aver preso la decisione alla leggera.

Linke è un partito che in questo periodo sta affrontando una gravissima crisi nei consensi al pari di tutti i partiti di estrema sinistra in Europa e ha ottenuto solo di recente il sostegno per avere una sua rappresentanza in Europa. Nel 2019 aveva raccolto il 5,5% delle preferenze e i sondaggi di quest'anno danno il partito in una forbice compresa tra il 4 e il 5%. Difficile a momento dire se la scelta di mettere Rachete capolista potrà premiare il partito o se, invece, come spesso è capitato quando sono state effettuate candidature così ideologiche, si rischi l'effetto contrario.

Dal suo profilo Twitter, per non perdere il sostegno di quanti hanno sempre creduto al suo posizionamento al di sopra della politica per le azioni ideologiche condotte, Rackete sottolinea di voler andare a Strasburgo come ecologista apartitica, ma che è stato necessario candidarsi con la sinistra.

"l disastro socio-ecologico nel quale viviamo non si risolve da solo se non andiamo in Parlamento, e non si risolve nemmeno senza un partito stabile di sinistra", ha concluso l'attivista.

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