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Procaccini: "L'ambientalismo di Timmermans è un surrogato del socialismo"

Nicola Procaccini, co-capogruppo dell'ECR al Parlamento Europeo, critica il green deal in salsa socialista dell'Ue

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Due voti contrari al green deal. Le commissioni agricoltura e pesca dell’Europarlamento hanno detto no al piano sull’ecosistema voluto fortemente dai socialisti. Si tratta di due voti non vincolanti, due ‘opinioni’ che, però, potrebbero determinare una modifica della transizione ecologica.

La commissione decidente è la Envi, ossia la commissione Ambiente, “una specie di centro sociale a cielo aperto dove c’è un tasso di radicalismo ideologico insostenibile”, attacca Nicola Procaccini, co-capogruppo dell'ECR al Parlamento Europeo e responsabile dipartimento Ambiente ed Energia di Fratelli d'Italia, parlando con ilGiornale.it. La commissione agricoltura ieri e quella pesca hanno potuto solo denunciare “la tendenza estremistica di questo regolamento che, purtroppo, - dice Procaccini - resterà solo un grido di disperazione nella speranza che in commissione plenaria si arrivi a un testo più equilibrato". Secondo i conservatori è “sacrosanta l’idea di conservare il patrimonio naturale che abbiamo ereditato dai nostri padri", ma è necessario mantenere un equilibrio di sviluppo sostenibile. Un’impresa assai ardua perché “ormai, per i socialisti, il green deal è diventato il surrogato del socialismo del secolo scorso". Il leader di questo pensiero radicale, infatti, è Frans Timmermans, ossia “un comunista convinto nel secolo scorso che oggi – sostiene Procaccini - è diventato un ambientalista convinto". Questo pensiero ideologico così estremo sembra avere molte cose in comune con il socialismo come l’avversione verso alla libertà dell’individuo, alla proprietà privata e al libero mercato. Questa settimana, però, anche Renew Europe ha aperto gli occhi e ha votato insieme ai popolari e ai conservatori dopo che Emmanuel Macron ha chiesto una pausa sulla transizione green e ha invitato “a non lasciarsi trascinare dal furore ideologico, come più volte abbiamo fatto anche noi conservatori”, ricorda l’esponente di Ecr.

È necessario cercare combinare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale “senza abbandonarsi a una degenerazione dell’ambientalismo altrimenti c’è il rischio che rimangano indietro i ceti sociali più poveri”, aggiunge Procaccini che teme che le proteste dei giovani di Ultima Generazione possano pregiudicare la causa ambientalista. “Quando dei ragazzini figli di papà bloccano chi sta andando a lavoro sul raccordo anulare è chiaro che si crea un contro-pensiero, un’avversione verso la difesa dell’ambiente, un errore molto grave”. E sentenzia: “L’ecologia non deve tramutarsi in un surrogato del socialismo". L’europarlamentare meloniano critica, infine, il non-sense di queste azioni di protesta: “I pannelli fotovoltaici che useremo sono realizzati in Cina grazie all'uso dei fossili. Nessuno di questi ragazzi va in Cina o in Russia a protestare, ma manifestano vicino casa per poi poter andare a farsi l'aperitivo con gli amici". E ancora: "Quel che mi fa rabbia di questi eco-cretini che imbrattano le opere d’arte è che, in realtà, sono persone che non si sono documentate, altrimenti saprebbero che l’intera Ue emette meno del 7% della Co2 di tutto il pianeta.

Noi stiamo violentando l’intero sistema europeo per scendere sotto il 7%".

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