
Sinistra smentita. Il governo Meloni porta a casa anche la settima rata del Pnrr: 18,3 miliardi di euro per investimenti strategici nel settore energetico. Ma anche progetti nel cybersicurezza, autobus, università, rete ferroviaria. La segretaria del Pd Elly Schlein urlava: «Meloni venga in Aula a riferire sui ritardi dell’Italia nell’attuazione del Pnrr». Un autogol. La commissione Ue ha dato l’ok alla valutazione sugli obiettivi raggiunti finora, sbloccando di fatto la settima rata. Tra i traguardi raggiunti (e richiesti dall’Ue) figurano riforme, come la legge sulla concorrenza, le misure per velocizzare i pagamenti della Pubblica Amministrazione e la revisione del servizio civile universale. «Dobbiamo tutti essere orgogliosi del grande lavoro che abbiamo fatto fino ad ora. Un lavoro che non è certo terminato, e deve anzi continuare con la medesima determinazione, per una Nazione sempre più moderna, produttiva e competitiva, forte e inclusiva, consapevole e pronta alle sfide globali del presente e del futuro», commenta il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Soddisfatto il ministro Tommaso Foti, il meloniano che gestisce il dossier Pnrr: «La valutazione positiva per il pagamento di questa rata fa seguito alla presentazione della richiesta di pagamento dell'ottava rata, a conferma dell'allineamento del Piano italiano con la roadmap europea, nel pieno rispetto dei suoi impegni, delle sue priorità e della sua scadenza finale ad agosto 2026». All’erogazione della settimana rata - spiega Foti – «sono legati diversi investimenti strategici, tra i quali il nuovo collegamento elettrico tra Sardegna, Corsica e penisola, e il collegamento elettrico sottomarino tra Sicilia, Sardegna e penisola. Infrastrutture fondamentali per implementare le reti di trasmissione dell'energia elettrica e per rafforzare l'autonomia energetica dell'Italia, con l'obiettivo di garantire energia a famiglie e imprese a condizioni migliori».
Agli investimenti sulle infrastrutture energetiche si aggiungono altri interventi significativi come il potenziamento della flotta di autobus e di treni a emissioni zero per il trasporto regionale, l'attivazione di 480 Centrali Operative Territoriali (Cot) per rafforzare le prestazioni in materia di salute pubblica, gli investimenti per una migliore gestione delle risorse idriche, il conferimento di 55.000 borse di studio.
Apprezzamento per il lavoro di Foti anche da parte degli alleati: «Un importante riconoscimento del lavoro serio e credibile portato avanti dal governo di centrodestra. Un risultato che dimostra la capacità dell'esecutivo di rispettare gli impegni e di mantenere saldo il rapporto di fiducia con le istituzioni europee» commenta Paolo Barelli di Fi. L’Italia fino ad oggi ha fatto i compiti in casa. Sono state rendicontate sette richieste di pagamento e sono stati emessi i corrispondenti finanziamenti per le prime sei rate, che hanno consentito all’Italia di essere lo Stato Ue che ha ricevuto l’importo maggiore di finanziamento, pari a 122 miliardi di euro, corrispondente al 63% della dotazione complessiva del Pnrr. Con l’imminente pagamento della settima rata, l’Italia «confermerà il primato europeo nell'avanzamento del Piano, con 140 miliardi di euro ricevuti», esulta Meloni, corrispondenti al 72% della dotazione complessiva (+24% rispetto alla media europea del 48%) e, in termini di performance, si raggiungerà il 54% degli obiettivi programmati (+18% rispetto alla media europea del 36%). Il bilancio sull’attuazione parla chiaro. Attualmente risultano finanziati circa oltre 296.000 progetti, di cui 135.000 conclusi, oltre 25.
000 in fase di conclusione e oltre 115.000 sono in corso. Si è registrato un incremento di 26.000 progetti, con impegni e risorse di 14,4 miliardi di euro, che confermano il positivo avanzamento fisico del Piano dell’Italia.