
L'Europa vuole adottare una linea dura contro i migranti. L'orientamento è chiaro e la spinta è stata data nel 2022 dall'arrivo a Palazzo Chigi di Giorgia Meloni, che ha spinto l'Unione europea ad affrontare i veri problemi che la affliggono, in primis quello relativo ai migranti irregolari. Per qualche tempo Meloni è sembrata combattere contro i mulini a vento ma oggi in Europa qualcosa e cambiato e non lo dimostrano solamente le parole di Mette Frederiksen, primo ministro danese socialista e presidente di turno del Consiglio europeo, ma anche il lavoro che sta facendo la Germania. Dopo la sequela di attentati, Berlino ha deciso di imporre una stretta e la nuova linea si è cominciata ad attuare già con Olaf Scholz e ora la linea sta proseguendo con Friedrich Merz.
La Germania ha un grosso problema con rifugiati politici, e richiedenti asilo, che non si sono mai integrati nel tessuto sociale e vivono di espedienti e crimini. "Non si tratta solo di criminali provenienti dalla Siria. Abbiamo afgani, abbiamo siriani...", ha dichiarato il cancelliere. Merz ha voluto fare una distinzione netta tra chi vive in Germania e si è integrato, arricchendo l'economia locale e non dando alcun tipo problema, e chi, invece, non ha voluto fare quel passo. Il cancelliere ha voluto sottolineare che il problema principale della Germania non sono solo i criminali, ma è soprattutto l'atteggiamento di una parte significativa di persone provenienti da questi contesti culturali, che mostrano una mancanza di rispetto verso le donne e la polizia.
La proposta che Merz sta avanzando è quella che i criminali siano "presi in custodia in vista dell'espulsione". Un concetto che l'Italia cerca di attuare da tempo nonostante le opposizioni. La Germania, da dicembre 2024, ha ripreso i rimpatri di cittadini afghani per la prima volta da quando i talebani hanno ripreso il potere nel Paese, dando precedenza a quelli condannati per reati penali o considerati una minaccia per la sicurezza. Per i siriani, invece, sempre a partire da dicembre 2024, ha annunciato la sospensione delle decisioni sulle domande di asilo ancora in corso per i rifugiati.
Sebbene il governo tedesco abbia sottolineato che la situazione in Siria è ancora troppo dinamica per prendere decisioni sui rimpatri su larga scala, il Ministro dell'Interno tedesco ha annunciato la preparazione di programmi di rimpatrio ed espulsione. E intanto ha anche annullato tutti gli aiuti futuri (milioni di euro) per le Ong del Mediterraneo.