Europee Alemanno: «Salatto a Strasburgo nostro ambasciatore»

Qualcuno è arrivato da Milano, qualcun altro da Napoli e dalla Puglia, una coppia persino dall’isola di Paxos, in Grecia. C’erano gli amici di sempre e i simpatizzanti che non si vedevano da 14 anni almeno, ma che, nel frattempo, non hanno mai cambiato idea. Doveva essere la festa della società civile, dell’Assoforum e delle sue 110 realtà aderenti. In fretta, però, si è trasformata in un abbraccio corale per Potito Salatto, candidato al Parlamento europeo nelle liste del Pdl. Perché alla fine, a contarli, erano oltre duemila i partecipanti all’incontro tenutosi in un ristorante sulla Flaminia. A meno di un mese dal voto, l’occasione è servita per ascoltare due o tre punti chiave del programma di Salatto. Che intende sostenere in maniera convinta la linea del sindaco Alemanno affinché Roma diventi un punto di riferimento per tutta l’Europa. Poi c’è il progetto di aprire a Bruxelles un forum tra tutte le metropoli che affacciano sul Mediterraneo, per discutere insieme di immigrazione, economia e ambiente. Ancora, ritorna il cavallo di battaglia dei corsi di formazione che utilizzano fondi comunitari: per il candidato del Pdl devono assumere il 50 per cento degli iscritti, in modo da rafforzare la qualità dell’insegnamento e dare un impulso all’occupazione. L’avvio della serata, però, è stato riservato a un momento celebrativo. L’Assoforum ha voluto premiare l’operato di tre associazioni che si sono mosse in prima linea nel prestare soccorso ai terremotati d’Abruzzo. Le targhe sono andate all’organizzazione dei volontari della Protezione civile “Radio e non solo”, all’associazione di tassisti “Assodemoscop”, che hanno dato vita a una vera e propria staffetta per consegnare in fretta gli aiuti a L’Aquila, e a una delegazione della Croce rossa italiana, guidata dal vice commissario romano. A consegnarle lo stesso Salatto, che di Assoforum è il presidente, e i due vicepresidenti del coordinamento: Pierluigi Borghini e Stefania Atzeri. In chiusura le parole del sindaco Alemanno, abile a spaziare dal contesto cittadino a quello comunitario, dall’attualità di Roma alle prospettive di Strasburgo: «Un anno fa - ha detto - il Comune stava per chiudere.

Il nostro merito è stato quello di avere raggiunto un risanamento economico che è la base per lo sviluppo. Ora dobbiamo ricacciare ancora più indietro l’opposizione, a partire da queste elezioni. Abbiamo molte cose da chiedere a Bruxelles, per questo c’è bisogno di ambasciatori forti».

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