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Europee, avanti con lo sbarramento Ma i piccoli partiti scendono in piazza

Rifondazione protesterà davanti al Quirinale e a Montecitorio. Bettini: "Il governo ci è venuto dietro". Parisi: "Prima si decide poi si discute". Nencini (Ps): "Fratture nelle istituzioni locali". Storace: "Ladri di democrazia"

Europee, avanti con lo sbarramento 
Ma i piccoli partiti scendono in piazza

Roma - Forte dell'accordo con il Partito democratico la maggioranza guarda con fiducia alla nuova legge elettorale che dovrebbe avere, salvo ripensamenti dell'ultima ora, uno sbarramento del 4% per evitare l'eccessiva frammentazione dei partiti. "Io auspicavo uno sbarramento al 5% - dice il ministro Altero Matteoli - si è fatto un accordo per il 4%, spero si vada avanti, perché non è possibile che un governo sia condizionato da forze che hanno lo 0,8%. È vero che si tratta di elezioni europee, ma, se non mettiamo un freno, ci ritroviamo, anche per l’Italia, in una situazione come quella precedente". Ma i partiti piccoli non ci stanno. E non si tratta solo di quelli dell'estrema sinistra: oltre ai comunisti ci sono anche i liberali, i socialisti e molti altri ancora. Si battono tutti insieme per evitare il rischio maggiore: quello di scomparire dalla scena politica.

Presidi al Quirinale e alla Camera Il Prc ha organizzato per domani presidi di protesta davanti al Quirinale e alla Camera, contro lo sbarramento del 4% alle europee. "Contro il realizzarsi del vergognoso accordo parlamentare in corso tra maggioranza e opposizione e reso possibile solo grazie al consenso di Pd e IdV, che alza lo sbarramento per le elezioni europee al 4% puntando ad escludere dal Parlamento europeo innanzitutto forze politiche come Rifondazione comunista e di fatto tutta la sinistra - afferma Paolo Ferrero, segretario del Prc - domani parteciperò, con una folta delegazione del mio partito, presente ai massimi livelli, ai presidi di protesta che abbiamo organizzato come Prc sotto le sedi istituzionali del Quirinale e della Camera dei deputati".

Malumori nel Pd "Sono allibito, senza parole: nel Pd prima si decide, poi si discute". Arturo Parisi reagisce così alla convocazione dell’assemblea dei deputati del Pd per domani, prima dell’inizio delle votazioni in aula sulla riforma della legge elettorale europea. L’annuncio del voto in aula per domani pomeriggio, dice l’esponente ulivista, "segue la notizia appresa dai giornali dell’avvenuto accordo al riguardo tra Pd e Pdl". Dunque, risponde Parisi a chi lo interpella alla Camera, "non capisco proprio di che cosa si dovrebbe discutere e decidere nella riunione del gruppo parlamentare democratico alla quale sono stato convocato per la mattina".

Bettini: il governo ci è venuto dietro Lo sbarramento al 4 per cento è stato proposto dal Pd e "il governo è venuto sulle nostre posizioni. L’obiettivo è stato raggiunto. È giusto sottolineare un nostro successo. Tutto può essere discusso nei gruppi parlamentari ma questa è la posizione del Pd e anche i segretari regionali hanno condiviso la bontà di questa proposta". Lo afferma Goffredo Bettini conversando con i giornalisti al termine della riunione con i segretari regionali del Pd.

Nencini: fratture nelle istituzioni locali "Se la proposta sulla legge per le europee andrà in porto così come è stata formulata "si apriranno profonde fratture nelle istituzioni locali: fratture a partire dal prossimo turno amministrativo". Lo sottolinea, in una lettera indirizzata ai presidenti dei gruppi del Pd alla Camera e al Senato, il segretario del Partito Socialista, Riccardo Nencini. Questo il testo della lettera. Si parla chiaramente di "fratture a partire dal prossimo turno amministrativo".

Storace: ladri di democrazia "Ladri di democrazia. Sì, alle politiche ci hanno negato il diritto a scegliere deputati e senatori, alle europee ci vogliono negare il diritto a votare i nostri partiti. La protesta di Gioventù italiana, dei militanti de La Destra, è più che giustificata e mi piace sapere che c’è un vasto movimento di popolo che, dopo il successo della bella manifestazione di Napoli, non vuole farsi imbavagliare da una legge canaglia. Da domani si avvia la protesta davanti a Palazzo Chigi e tutti i nostri siti stanno cominciando ad organizzare attività sul territorio". È quanto scrive il leader de La Destra, Francesco Storace, sul suo blog.

Franceschini: rischio di tornare indietro "La legge sullo sbarramento alle europee è uno spartiacque. O si va avanti con un modello con due grandi partiti e 3-4 forze intermedie o si torna indietro con coalizioni frammentate, divise, non in grado di governare". Lo afferma il vice segretario del Partito democratico, Dario Franceschini che, intervistato da "Repubblica" ricorda che "lo sbarramento non viene mai introdotto per eliminare delle forze ma per far nascere delle aggregazioni".

De Luca: intento golpista di Pd e Pdl  "La proposta di introdurre alla vigilia delle elezioni, quando già alcuni soggetti politici come il Pli, hanno avviato la raccolta delle firme prevista dalla legge, costituisce un vulnus, non soltanto al principio della democrazia, garantito costituzionalmente, ma una vera e propria violazione delle leggi vigenti". È quanto dichiara in una nota il segretario del Partito liberale italiano, Stefano De Luca.

Verdi: attacco alla democrazia "L’accordo tra Veltroni e Berlusconi - attacca la portavoce dei Verdi Grazie Francescato - per modificare la legge elettorale europea è un vero e proprio attacco alla democrazia e al nostro pluralismo politico. In nessun altro Paese europeo, infatti, le leggi elettorali vengono modificate a pochi mesi dal voto e ad esclusivo vantaggio dei due partiti maggiori". "Non è in gioco solo la sopravvivenza dei piccoli partiti, che da sempre in Italia sono protagonisti di grandi battaglie, ma le regole stesse della nostra democrazia".

Rotondi: forse è tardi per fare nuova legge "La legge elettorale? Forse è un pò tardi per farla. Sarebbe stato meglio inquadrare tutto in un contesto di riforme".

A sottolinearlo è stato il ministro per l’Attuazione del programma di governo Gianfranco Rotondi.

 

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