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Europee, Bossi conferma l'alleanza Pdl-Carroccio: "Niente mani libere"

C'è competizione elettorale, ma alla fine il messaggio è lo stesso: il patto Pdl-Lega c'è. Il premier: "Abbiamo deciso che se uno lascia anche l’altro va". Sugli immigrati: "No a Milano città africana". E il Senatùr: "Ogni grande patto è sacro. Non cambio uno che mantiene le promesse"

Europee, Bossi conferma 
l'alleanza Pdl-Carroccio: 
"Niente mani libere"

Milano - "Io sono amico di Berlusconi. Ogni grande patto è sacro. Niente mani libere, Berlusconi è una brava persona: io non cambio uno che mantiene le promesse". Il leader della Lega Nord Umberto Bossi conferma e rinsalda il rapporto con il Pdl di Berlusconi: "Mi aspetto di vincere nei comuni e nelle province. Quelli mi interessano".

Il futuro del centrodestra Prima parlano a distanza, poi in serata insieme, a Milano. Ma il messaggio è lo stesso. Il patto Pdl-Lega c'è. Ed è saldo. Indissolubile. Almeno in vista delle imminenti elezioni. "L’intesa fra me e Bossi è straordinaria e fortissima. Abbiamo deciso che se uno lascia la politica, anche l’altro va", ha detto in mattinata il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Per quanto riguarda la scelta del futuro governatore del Veneto, il premier ha fatto sapere che spetterà a chi tra Pdl e Lega otterrà più voti, "come si usa in democrazia". "E' una cosa assolutamente indiscutibile - ha aggiunto - il partito che ha più voti pretende la guida della Regione". E' Bossi, invece, ad affrontare la discussione sulla leadership futura del centrodestra che, però, il Senatùr ritiene "prematura". "Il leader per adesso è Berlusconi - ha spiegato il leader leghista - e non è giusto per lui parlare ora dei suoi successori. Fini poi non ha nessuna intenzione a fare le scarpe a Berlusconi".

I risultati nelle urne La Lega Nord aspetta i risultati di questa tornata elettorale per poi fare le sue richieste agli alleati del Pdl. "Vediamo", è quello che ha detto Bossi aggiungendo, a una domanda su un possibile nome del successore di Roberto Formigoni, che di nomi non si è parlato. "Non voglio spaventare nessuno - ha detto - lascio votare la gente tranquilla e poi in base al numero dei voti vedremo di fare le richieste. Chi meglio della Lega". Bossi non ne ha parlato ma, dopo l’elezione del Parlamento europeo entro la fine dell’anno, si rinnoverà la commissione europea in cui al momento siede come commissario Antonio Tajani del Pdl. Anche questo potrebbe essere un posto che interessa al Carroccio. Sulla possibilità che sia leghista anche il prossimo candidato sindaco di Milano, Bossi si è limitato a rispondere che ci deve "pensare. Vediamo".

Il ringraziamento di Berlusconi "Umberto ha fatto una campagna strepitosa e ai nostri avversari questa cosa non va giù e cioè che la nostra è un’alleanza di ferro e di acciaio", ha commentato il premier, dal palco del Palaghiaccio di Milano, con una mano sulla spalla di Umberto Bossi ha confermato l’intesa con il Carroccio. Dopo aver ribadito che entrambi si sono detti d’accordo che resteranno in politica fino a quando uno dei due non lascerà, Berlusconi ha aggiunto: "Ma Umberto ha subito detto: col cavolo, stiamo qui per tanti anni ancora". Infine l'appello di Berlusconi: "Usate questi ultimi giorni per telefonare agli amici, ai parenti, alle vecchie fidanzate e ai vecchi fidanzati. Contattate tutti per chiedergli il voto perchè è importante ottenere uno straordinario successo a queste elezioni. Puntiamo ad una grandissima vittoria elettorale".

"Non posso accettare che quando circoliamo nelle nostre città ci sembra di essere, e mi è capitato nel centro di Milano, in una città africana e non in una città europea per il numero di stranieri che ci sono". E' un passaggio dell'intervento del premier Silvio Berlusconi in un comizio a Milano. E il premier ha quindi difeso la politica dell'immigrazione del governo sottolineando che non è assolutamente "disumana" come la dipinge la sinistra.

"No a Milano città africana..." "Non posso accettare che quando circoliamo nelle nostre città ci sembra di essere, e mi è capitato nel centro di Milano, in una città africana e non in una città europea per il numero di stranieri che ci sono". Dice in un passaggio del suo discorso il premier che ha difeso la politica dell'immigrazione del governo sottolineando che non è assolutamente "disumana" come la dipinge la sinistra.

Il "caso" Noemi "È una bella montatura più legata alla politica della sinistra che ai poteri forti. La sinistra non ha più voti, non ha un progetto e allora questo le rompe le scatole. Era sempre stata capace di interpretare la gente, ora non più". E ancora: "Non sono il gossip e le beghe di Berlusconi quello che sposterà i voti alle prossime elezioni secondo il segretario della Lega Nord, Umberto Bossi".

Bossi ha ripetuto più volte di non credere alle storie su Berlusconi "frutto di una pompatura della sinistra che ha smesso di avere idee buone e spara a zero".

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