da Roma
«Ci sono state delle ombre nellopera di evangelizzazione dellAmerica Latina». È quanto ha detto il Papa questa mattina nel corso delludienza generale rievocando il suo recente viaggio in Brasile. Con queste parole, Benedetto XVI è tornato sui temi affrontati durante la trasferta in America, e ha di fatto chiarito meglio il senso del discorso sullevangelizzazione che aveva sollevato un dibattito. Il Pontefice aveva affermato che il Cristianesimo non era stato affatto imposto in America Latina e non aveva avuto come conseguenza una scomparsa o unalienazione dalle proprie radici delle culture precolombiane.
Affermazioni che erano state lette da molta parte dellopinione pubblica del continente come una mancata ammissione di responsabilità in merito alle sofferenze inflitte dai colonizzatori cattolici alle popolazioni indigene.
«Certo, il ricordo di un passato glorioso - ha ammesso il Papa - non può ignorare le ombre che accompagnarono lopera di evangelizzazione del continente latinoamericano: non è possibile infatti - ha aggiunto Ratzinger - dimenticare le sofferenze e le ingiustizie inflitte dai colonizzatori alle popolazioni indigene, spesso calpestate nei loro diritti umani fondamentali».
Ma la doverosa menzione di tali crimini ingiustificabili - crimini peraltro già allora condannati da missionari come Bartolomeo de Las Casas e da teologi come Francesco da Vitoria dellUniversità di Salamanca - non deve impedire di prender atto con gratitudine dellopera meravigliosa compiuta dalla grazia divina tra quelle popolazioni nel corso di questi secoli».
Per il Papa, dunque, «il Vangelo è diventato nel Continente lelemento portante di una sintesi dinamica che, con varie sfaccettature a seconda delle diverse nazioni, esprime comunque lidentità dei popoli latinoamericani», oggi come allora.
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