Evviva, dopo gli anni '80 tornano i '70

Ma sapete chi era Giovanni Pesce a cui il neosindaco Pisapia ha voluto per primo rendere omaggio andando a trova­re la vedova? Era il capo dei Gap e l'auto­re di Senza tregua che diventarono mo­delli di riferimento dei gruppi terroristici di Prima Linea e delle Brigate rosse

Evviva, dopo gli anni '80 tornano i '70

Ma sapete chi era Giovanni Pesce a cui il neosindaco Pisapia ha voluto per primo rendere omaggio andando a trova­re la vedova? Era il capo dei Gap e l'auto­re di Senza tregua che diventarono mo­delli di riferimento dei gruppi terroristici di Prima Linea e delle Brigate rosse. Un mito per la sinistra radicale e sicuramen­te un uomo coerente. Nei primi anni set­tanta avvenne la consegna simbolica di armi gappiste ai nuovi partigiani rossi per realizzare la Resistenza tradita e ri­prendere la lotta armata. Perciò quando leggo Gramellini e Serra che dopo il voto esultano dicendo: sono finiti gli anni ot­tanta, io aggiungo preoccupato: sì, ma tornano gli anni settanta con i loro fanta­smi. Al loro cospetto gli anni ottanta non furono affatto male; finì un incubo, gli an­ni di piombo, finì il comunismo mondia­­le, furono gli anni di Wojtyla, fu un'epoca di prosperità e ottimismo per il nostro pa­ese, l'Italia sperava e cresceva, a differen­za d'oggi, e il craxismo non fu solo malaf­fare e cinismo rampante ma anche Gran­de Politica, modernizzazione e prestigio internazionale. Ma torno all'euforia del dopovoto. Sem­bra una novena recitata da vecchie bigot­te quel bisbiglìo mistico incessante: De Magistris Pisapia, De Magistris Pisapia, ora pro nobis e così sia. Due persone su cui fino a ieri quasi nessuno avrebbe scommesso un soldo bucato per la guida di due metropoli sono diventati improvvi­samente due salvatori locali, nazionali e universali. Lo voglio vedere a Pisapia gui­dare una città difficile come Milano, lui con il suo pedigree e le sue bigotte che bisbigliano PisapiaPisapìa la Moratti por­ta via, PisapiaPisapia Berlusconi pussa­via. E voglio vedere a Gigetto ’o giudice , il liberatore di Napoli dalla sinistra stessa che la governava, affrontare quella chiavi­ca di guai grandi quanto la città. Noi vi abbiamo votato, dice la signora in tv a De Magistris, perché siete un simbaticone.

E mo' divertitevi voi e lui, signora mia, con tanta simbatìa. Benigni ha proposto di trasferire il festi­val della felicità di Pesaro-Urbino a Mila­no, con la vittoria di Pisapìa. Temo che dovranno implorare Vercelli di prestare a Milano il festival della depressione.

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