da Napoli
Da «bandiera rossa» ad «azzurra libertà», dal Partito dei comunisti italiani a Forza Italia, il salto è clamoroso, da record mondiale. Ma, lincolmabile distanza ideologica che separa il Pdci di Cossutta, dagli «azzurri» di Berlusconi, non ha spaventato Achille De Simone, 61 anni, da 25 anni in consiglio comunale a Napoli, assessore in varie giunte di centrosinistra negli anni 70 e 80.
Lannuncio è stato dato dallonorevole Antonio Martusciello, ex viceministro ai Beni culturali del precedente governo Berlusconi: «Il passaggio in Forza Italia di De Simone, appena due mesi fa eletto nelle liste del Pdci, è avvenuto al termine di una profonda riflessione. Questa importante adesione testimonia quanto il progetto politico del presidente Berlusconi, sia in grado di ampliare il proprio consenso, allargandolo ad esperienze provenienti da riferimenti politici e sociali molto diversi dal nostro partito». Appena pochi giorni prima, Fulvio Martusciello, consigliere regionale della Campania (e fratello del parlamentare), aveva annunciato ladesione a Forza Italia, di oltre mille elettori, mai iscritti precedentemente ad alcun partito «ma desiderosi di scendere in campo per fermare la sinistra».
Con De Simone, gli «azzurri» in consiglio comunale, rafforzano la loro posizione di primo partito: 14, aumentando ancora il divario dai Ds, che ha 12 consiglieri. Una beffa per Bassolino: la Quercia è il secondo partito a Napoli, sconfitto dal centrodestra. La sostanza non cambia in Comune: il centrosinistra mantiene una distanza siderale dalla Cdl: 37 a 23 ma, chissà se, nella tormentata coalizione di maggioranza il voto di De Simone sarebbe servito per evitare crisi.
Il passaggio a Fi di De Simone, sta già suscitando forti polemiche, non solo a sinistra ma anche negli ambienti della stessa Forza Italia. Un azzurro scontento è Salvatore Varriale che vede a rischio il proprio ruolo di capogruppo consiliare.
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