da Osaka
Giocava a basket fino a due anni fa, ma oggi è il campione del salto in alto: Donald Thomas, campione per caso, nato a Bahamas 23 anni fa, è stato lincantatore della notte di Osaka. È salito come una cavalletta fino ai 2,35 che valgono il titolo mondiale, con quello strano modo di saltare o piuttosto di scalciare: lui che va in verticale e le gambe impegnate in un rito nellaria, calci nel vuoto quasi per arrampicarsi. Thomas giocava a basket nellUniversità di Lindewood, nel Missouri, ma un amico giamaicano lo ha spinto allatletica. Thomas ha battuto il russo Rybakov (stessa misura, ma al secondo tentativo) e il sorprendente cipriota Ioannou, ancora una faccia dellaltro mondo. Anche se Bahamas aveva già vinto un titolo nellalto con Troy Kemp, 12 anni fa. Quarto Holm, campione olimpico. Oro strano nei 400 donne per Christine Ohuruogu, britannica di origine nigeriana che, il 5 agosto, ha finito di scontare una squalifica di un anno: saltò tre controlli antidoping a sorpresa. Ieri ha gareggiato con un braccialetto che recava la scritta: «Controllami: sono pulita».
Tra le facce dellaltro mondo va messa quella di Bernard Lagat, americano camuffato, fino allanno scorso eterno perdente (2° ai Giochi di Atene, 2° ai mondiali di Edmonton 2001, 3° ai Giochi di Sydney) con la bandiera del Kenya. Lagat è Usa da un anno e, a 33 anni, ha vinto allo sprint i 1500 metri. Più indietro (8°) Alan Webb, la speranza bianca americana. Per gli Stati Uniti vittoria storica: da 99 anni inseguivano un oro (tra mondiali e olimpiadi) nei 1500 m.
È un ex del basket il re dellalto Usa, oro nei 1500 dopo 99 anni
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.