Milano Nella rissa tra vip scoppiata intorno alleredità di Gianni Agnelli arriva la prima condanna, e ad andarci di mezzo è un personaggio che - nella complessa geografia della vicenda - sta schierato dalla parte degli Elkann. Lavvocato milanese Emanuele Gamna viene condannato ieri a un anno e due mesi di carcere per evasione fiscale e truffa allo Stato: una condanna per cui Gamna deve ringraziare Margherita Agnelli, un tempo sua cliente, che dopo avere litigato con lui lo ha denunciato alla Guardia di finanza, raccontando che si era fatto pagare una parcella da 15 milioni in nero ed estero su estero. Gamna aveva cercato di limitare i danni concordando il rientro della somma e un mega-risarcimento al fisco, ma la condanna è arrivata lo stesso
Lindagine su Gamna ha permesso alla Procura di Milano di scavare anchessa sullaffare Agnelli, affiancandosi allinchiesta già aperta a Torino. Il pm milanese Eugenio Fusco sta accumulando sulla sua scrivania rapporti e testimonianze che disegnano un quadro piuttosto crudo dei rapporti tra le diverse fazioni dei discendenti dellAvvocato. E se la prima condanna ha colpito un esponente della «maggioranza» - Gamna si è schierato ultimamente accanto a Franzo Grande Stevens e Gianluigi Gabetti, esecutori delle ultime volontà di Gianni Agnelli - adesso i guai potrebbero arrivare per laltra parte: il pm Fusco ha indagato per estorsione Margherita Agnelli e il suo avvocato svizzero, Charles Poncet, accusandoli di avere costretto Gamna a firmare un affidavit (una dichiarazione giurata) fasulla per aiutarla nello scontro con i «torinesi».
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