Cè un fermato nellinchiesta per il tentato omicidio di Francesco Bianco, lex esponente dei Nuclei armati rivoluzionari che è stato gambizzato il 3 gennaio a Bagni di Tivoli.
Alle prime luci dellalba nella Capitale è stato eseguito il decreto nei confronti di Carlo Giannotta, 58enne esponente della destra romana e responsabile della sede «Acca Larentia», ex-sede dell'Msi già nota alle cronache per una strage a sfondo politico: nel 1978 vi furono uccisi tre giovani attivisti del Fronte della gioventù.
L'accusa nei confronti di Giannotta è di tentato omicidio. Luomo infatti sarebbe uno dei due aggressori che hanno avvicinato Bianco a bordo di uno scooter. Quel giorno lex membro dei Nar, che adesso è un dipendente Atac, fu ferito in strada da tre colpi di pistola in via Tiburtina, all'altezza del centro termale di Bagni di Tivoli. I proiettili lo hanno colpito alle gambe e alla mano. Non si sa ancora se sia stato Giannotta a premere il grilletto, ma pare che tra lui e Bianco da un po non corresse buon sangue: all'origine del tentato omicidio ci sarebbero delle divergenze sulla gestione della sede storica della destra - che si trova in via Acca Larentia - e sulla linea politica da seguire.
Nell'inchiesta è spuntato fuori anche il nome di Gianluca Iannone, il leader di Casapound. La sua abitazione è stata perquisita dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Roma.
Oltre al fermo di Giannotta, ritenuto coinvolto nell'agguato a Bianco e ai controlli presso Casa Pound, sono state eseguite perquisizioni estese anche alla sede di Acca Larentia, nel quartiere Tuscolano a Roma.
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