da Milano
Mezza pagina di Repubblica, su fondale nero lutto dieci faccini degli imputati di aver fatto «Qualcosa di sinistro!». Il curioso appello allunità della sinistra («Vergogna! Ora basta!) contro i mille rivoli e correnti, le cose rosse e socialiste che spaccano la sinistra, è firmato da Raffaele Barki, «cittadino di sinistra». Chi è costui? È uno pseudonimo? Chi si cela dietro lassociazione «Diritti e Doveri», e che può permettersi uninserzione nelle pagine nazionali di Repubblica? Il mistero si risolve con una telefonata alla sede dellassociazione, dove risponde il presidente, allanagrafe esattamente Raffaele Barki. «Dietro quel messaggio cè solo un cittadino che si è rotto le p... di subire e basta, e che pensa che lunica chance della sinistra per giustificare la sua esistenza sia di radere al suolo tutto per costruire una nuova casa della sinistra, alleata del Pd. Se questo non avviene la sinistra sparirà dalla circolazione per i prossimi dieci anni». Nato a Tripoli nel 1955, ebreo, rifugiato in Italia nel 67 per fuggire al pogrom anti ebraico seguito alla Guerra dei sei giorni, Barki si occupa di comunicazione come consulente di diverse società. Ma la sua passione è, appunto, la politica, e il destino della sinistra.
Si è candidato come indipendente per Rifondazione comunista al Comune di Milano lanno scorso, fa parte dellassociazione politica Rossoverde che ha sezioni in tutta Italia e dal 2005 promuove i valori della sinistra ambientalista. Linserzione su Repubblica, ci tiene a sottolineare, è però opera del «cittadino di sinistra Raffaele Barki», non centra nulla né Rossoverde né lassociazione per la tutela dei consumatori «Diritti e doveri» (è quella che ha organizzato il Consumer day), che non ha finalità politiche. Anche i soldi per pagare lo spazio sul quotidiano sono usciti dalle sue tasche, «lavorando con le concessionarie pubblicitarie ho potere contrattuale, e in questo caso ho negoziato aspramente» spiega. In realtà Repubblica è stata una terza scelta, perché prima Barki aveva proposto la sua campagna a pagamento allUnità e al Manifesto. Ma da entrambi, per motivi opposti, ha ricevuto il due di picche.
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