Le vittime della strage di SantAnna di Stazzema in Toscana, sembra non possano aver pace. O forse stanno proprio per trovarla. Con lindividuazione dei colpevoli, ad esempio, e la speranza che, una volta accertate le responsabilità, qualcuno paghi.
Lex sottufficiale delle Ss Alfred Mathias Concina, che oggi ha ottantasei anni, ha ammesso poche settimane fa, per la prima volta dopo sessantanni, in una intervista alla televisione tedesca, di aver partecipato al massacro di 560 abitanti di SantAnna di Stazzema il 12 agosto del 1944.
Concina, che vive da anni in un ospizio per anziani a Freiber, in Sassonia, ha anche ammesso di aver sparato, ma non sui bambini, donne e anziani raccolti sul sagrato della chiesa.
Per leccidio di SantAnna di Stazzema il 22 giugno scorso era stato condannato allegastolo per crimini di guerra da un tribunale militare a La Spezia, insieme con altri nove imputati, in contumacia.
«Gli anziani erano stati portati sulla piazza davanti alla chiesa e a quel punto si è accesa una luce, abbiamo capito che cosa stava succedendo. Poi è arrivato lordine di aprire il fuoco e quella gente è stata raggiunta da una gragnuola di colpi», ha detto Concina nellintervista alla televisione regionale Mdr. Ha ammesso di avere obbedito allordine di sparare, ma ha precisato: «È chiaro che dovevo sparare anchio, per salvare lapparenza. Sulla destra cera il sagrato e io ho sparato a vuoto, a sinistra».
Gli autori del programma hanno accertato che la magistratura di Stoccarda ha aperto da tre anni una inchiesta su Concina e altri quattordici possibili presunti criminali di guerra. «Le indagini sono difficili, in quanto per gli imputati nel procedimento deve essere dimostrato che si tratta di omicidio.
Per ora comunque, sempre secondo gli autori del progamma, resta invcerto se Concina dovrà presentarsi davanti a un tribunale tedesco.
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