Per Exor, la holding della famiglia Agnelli, utile consolidato in crescita (da 57,4 a 219,3 milioni) nel primo semestre dell'anno e aumento del Nav, cioè del valore delle attività in portafoglio, pari al 26,7%, a quasi 12,9 miliardi rispetto alla fine dello scorso dicembre. Un forte contributo al balzo dei profitti è arrivato dal risultato ottenuto nel periodo dalla controllata Fca, ma anche dalle maggiori plusvalenze su cessioni di partecipazioni (63,8 milioni).
Exor può ora contare su una cassa di 1,8 miliardi di euro, a cui si aggiungono prestiti e linee di credito per l'acquisizione del colosso delle riassicurazioni PartnerRe, il grande colpo dell'estate, e il miliardo e 200 milioni di dollari derivante dalla cessione di Cushman & Wakefield (servizi immobiliari) a Dtz, operazione che ha ottenuto il benestare dalla Commissione Ue.
Il cda svoltosi ieri a Torino, presieduto da John Elkann con al fianco il vicepresidente Sergio Marchionne, rientrato dalla Convention dei concessionari Fca tenutasi a Las Vegas, rappresenta per Exor una sorta di spartiacque tra la vecchia holding e quella che si sta formando alla luce delle dismissioni portate a termine e del riequilibrio degli investimenti una volta che sarà definita l'acquisizione di PartnerRe, la conquista del 43,4% della società che edita il magazine L'Economist , e il controllo del 24% di Ferrari che avverrà dopo l'ormai prossima quotazione del 10% del Cavallino a Wall Street e il suo scorporo da Fiat Chrysler Automobiles annunciato per l'inizio del prossimo anno. Di fatto, la nuova Exor creata da Elkann nascerà verosimilmente in concomitanza con la prima trimestrale del 2016.
Il nipote di Gianni Agnelli, dopo aver illustrato al cda l'importanza del successo ottenuto dopo il lungo braccio di ferro che ha portato in cassaforte PartnerRe, nonché il prestigio per l'immagine della holding derivato dalla scalata fino al 43,4% de L'Economist , ha chiuso la riunione con una previsione ottimistica per l'esercizio 2015: a livello consolidato, Exor dovrebbe infatti evidenziare risultati economici positivi che, peraltro, dipenderanno in larga misura dall'andamento delle principali società partecipate. Risultati e stime non hanno però gratificato il titolo alla Borsa di Milano: -0,93%.
Il riassetto di Exor voluto da Elkann, seguito alla semplificazione delle società della galassia Agnelli, è dunque a buon punto. Oltre alla vendita a Dtz della quota in Cushman & Wakefield che genererà una plusvalenza di circa 722 milioni di dollari, è stato ceduto anche il residuo 10,8% di Sequana per 18,7 milioni con una plusvalenza di 4,1 milioni. Poi sono arrivati i grandi colpi dello scorso luglio.
Con l'accordo per acquisire PartnerRe per 6,9 miliardi di dollari, il più grande investimento effettuato dalla famiglia Agnelli, Exor ha riequilibrato il portafoglio che con Fca era di fatto sbilanciato sull'auto.Sono i miliardi di dollari spesi da Exor per PartnerRe, il più grande investimento di casa Agnelli
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