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Exploit di Lana del Rio La figlia di Varenne umilia i francesi a Parigi

«L’allevamento italiano del trotto morirà di fame in un forno pieno di pane». La predizione lapidaria è di un grande vecchio dell’ippica che dispensa perle di saggezza e fotografa la situazione che si è venuta a creare. Fuor di metafora il trotto di casa nostra ha raggiunto i vertici del pianeta grazie ad un mixer composto da passione, impegno, genio italico e investimenti profusi in quantità negli ultimi anni dagli allevatori che ora rischiano l’azzeramento del settore.
Nel Belpaese funzionano almeno una dozzina dei migliori stalloni del mondo, importati con i soldi di imprenditori privati; abbiamo creato un certo Varenne, il cavallo del secolo che ha stravinto su tutte le piste del mondo; i nostri cavalli esaltano il «made in Italy» con sortite sempre più spesso vittoriose contro i più forti trottatori europei. Eppure quasi non passa giorno che un allevatore non sia costretto a gettare la spugna. Domenica all’ippodromo parigino di Vincennes l’Italia che trotta ha piazzato un clamoroso en-plein nel Prix Tenor de Baune grazie alla vittoria di Lana del Rio, figlia di Varenne, e al posto d’onore di Look Mp. L’inguaribile grandeur dei cugini transalpini aveva relegato i nostri portacolori al ruolo di outsider (entrambi erano offerti ad oltre 40 contro 1), ma in pista una stratosferica Lana del Rio è riuscita a tenere botta al favorito fuoriclasse francese Ready Cash che in un finale allo spasimo non riusciva a rimontare completamente la figlia di Varenne, terminando secondo sul palo ad un incollatura. Ready Cash, come non di rado gli succede quando è sotto sforzo, confondeva l’azione negli ultimi metri e gli inflessibili commissari, dopo l’intervento d’autorità, lo toglievano dall’ordine d’arrivo a favore di Look Mp. In sulky alla splendida Lana del Rio un ispirato Santino Mollo: l’affiatato binomio fra due settimane tenterà il colpaccio nell’Amerique, tradizionale campionato del mondo del trotto vinto per due volte da Varenne.
Dal trotto al galoppo, l’ippodromo del Mediterraneo, impianto in netta ascesa sempre gremito di pubblico, proponeva la Coppa d’Oro di Siracusa che ha visto il successo di Permesso che, dopo una lotta esaltante con Quiza Quiza Quiza, folgorava per questione di millimetri la femmina. In sella al portacolori della Nuova Sbarra allevato da Isabella Bezzera ha compiuto un autentico capolavoro Mirco Demuro, impareggiabile nel districarsi dal gruppo e sferrare un attacco di rara intensità e precisione. Demuro, che ha festeggiato in questi giorni il trentaduesimo compleanno, è appena tornato dal Giappone dove è diventato un beniamino locale a suon di altisonanti risultati.

In questi giorni ha preso il testimone di Demuro il bravissimo Umbertino Rispoli che ha vinto il primo gran premio della sua vita nel Sol Levante aggiudicandosi a Kyoto il Nikkei Shinsun Hai, corsa di gruppo 2 sui 2400 metri in sella a Rulership, nipote di Tony Bin, il campionissimo che fu di Luciano Gaucci.

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