Expo, la Bocconi fa i conti: un business che vale +0.18% del Pil italiano

Dal 2011 al 2020 Expo varrà, per l’economia italiana, un +0,18% nella crescita del Pil, grazie a una produzione aggiuntiva da 69 miliardi di euro, con un incremento di valore aggiunto da 29 miliardi. Sono questi i numeri stimati da un’elaborazione del Certet dell’Università Bocconi di Milano. L'ad Giuseppe Sala: "L'obiettivo è indire le gare per marzo, per partire con i lavori entro l’estate del 2011 e finire entro maggio 2012"

Expo, la Bocconi fa i conti: un business 
che vale +0.18% del Pil italiano

Milano - L'Università Bocconi fa i conti di quanto vale e quanto varrà l'Expo 2015 a Milano. Non solo per la metropoli e per la Lombardia, ma per il sistema-paese. Analisie cifre che la dicono lunga sull'importanza della manifestazione: dal 2011 al 2020 Expo varrà per l’economia italiana, un +0,18% nella crescita del Pil, grazie ad una produzione aggiuntiva da 69 miliardi di euro, con un incremento di valore aggiunto da 29 miliardi.

Sono questi i numeri stimati da un’elaborazione del Certet Bocconi, contenuti in una presentazione illustrata oggi nella sede Expo della Bovisa. Per quanto riguarda invece l’occupazione generata, in modalità diretta, indiretta e indotta, nel decennio la stima parla di 61mila persone occupate in media ogni anno, con picchi da 130mila nel triennio 2013-2015. Per quanto invece riguarda il gettito fiscale dovuto alla produzione totale attivata dall’Expo del 2015 sarà di circa 11,5 miliardi, di cui il 64% di imposte dirette.

"Gli impatti economici - ha spiegato Lanfranco Senn, direttore del Centre for reseach on regional economics, transport and tourism - sono riconducibili a cinque principali ambiti che contribuiscono, in misura diversa, all’attivazione del valore aggiunto totale: infrastrutture, che pesano per il 74,5%, costi di gestione dell’evento (3,8%), partecipazione ad Expo dei Paesi (1,9%), attrattività turistica (16,5%) e attrattività di investimenti esteri diretti (3,3%)". In particolare, la realizzazione di tutte le infrastrutture previste e le spese ad esse legate assommano a circa 19 miliardi, con un’attivazione indiretta di oltre 52 miliardi e un valore aggiunto di 21.

"Grazie ai migliori tempi di percorrenza - spiega la ricerca - gli utenti possono utilizzare il tempo risparmiato come tempo lavorativo retribuito. L’aumento, stimato in oltre 9,1 milioni di ore all’anno, è pari al tempo pieno lavorativo annuo di 5200 persone e ha un’impatto sulla produzione diretta di oltre 3,3 miliardi".

L’altra voce pesante è quella dell’attrattività turistica, che, grazie ai 20 milioni di visitatori previsti, genererà spese aggiuntive per oltre 4 miliardi, "che attivano una produzione aggiuntiva di 11 miliardi e danno origine a circa 4,8 miliardi di valore aggiunto". Numeri che, assieme alle altre voci, determineranno "un maggior gettito fiscale per lo Stato e per gli enti locali pari a circa 7,3 miliardi per le imposte dirette e a 4,2 miliardi per quelle indirette", andando "a compensare in misura significativa i finanziamenti stanziati da governo e enti locali".

"I soci hanno fatto un investimento importante - ha commentato Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo spa - ma con un ritorno certo". "Per ogni euro speso si genererà un’attività economica di 2,6 euro", ha rincarato Senn. "È una coincidenza fortunata che questa presentazione arrivi il giorno dopo la registrazione del Bie, perchè ci abbiamo lavorato per tanto tempo", ha spiegato il sindaco di Milano e commissario straordinario per l’Expo, Letizia Moratti, per cui il primo elemento da considerare "è quello relativo all’occupazione" e il secondo "quello della produzione aggiunta", che segna un "incremento" rispetto al precedente studio. Questo lavoro, ha aggiunto, "non valuta solo gli aspetti di breve-medio periodo, ma anche la soft-legacy e testimonia come l’effetto positivo non si limiti alla fase di preparazione e all’evento stesso, ma si propaghi negli anni successivi".

Alla presentazione, a cui era presente la presidente di Expo 2015 spa, Diana Bracco, è intervenuto anche il rettore della Bocconi, Guido Tabellini, che ha sottolineato come Expo sia "un momento centrale per dare una spinta" in un periodo "delicato"» per l’economia, aiutando soprattutto le imprese "che competono sui mercati internazionali".

L'amministratore delegato Giuseppe Sala ha indicato le tappe dei prossimi mesi. Primo step, ha detto, la realizzazione delle opere preliminari con la rimozione delle interferenze, per investimenti pari a circa 140 milioni di euro. "Affideremo la progettazione a Metropolitane Milanesi e dopo si partirà con le gare, che punteranno al massimo ribasso, per l’individuazione degli operatori. L’obiettivo è indire le gare per marzo, in modo da partire con i lavori entro l’estate del 2011 e finire entro maggio 2012. Nel frattempo, partiremo con la progettazione in house per la piastra e i manufatti, per i quali procederemo secondo la modalità dell’appalto-concorso, che ci permette di accelerare i tempi".

Costo delle opere in questa fase circa 1 miliardo di euro, 300milioni per la piastra e altri 600milioni per i manufatti. «Da questo punto di vista sono ottimista - ha detto l’ad - siamo sul percorso che ci permetterà di rimanere nei tempi". Infine, i contenuti. "Procederemo con un’analisi sulla tipologia di visitatori potenziali per sviluppare di conseguenza i contenuti, chiaramente nel rispetto della nostra legge che è il trinomio alimentazione, salute, benessere e lo faremo lavorando su una serie di idee-prodotto, ovvero buoni motivi, declinati in specifici progetti, per vedere l’Expo". Confermata, da ultimo, l’intenzione di organizzare un grande evento tra fine gennaio e inizio febbraio per presentare alla città l’Expo.

La messa del Papa sull’area Expo in occasione della Giornata mondiale delle famiglie nel 2012 è "un’idea che trova convincimento in Vaticano", ha detto ancora l'ad Giuseppe Sala: "Stiamo chiarendo con il Vaticano alcuni aspetti tecnici.

È un nostro obiettivo e tutto il programma sulle opere preliminari rientra in questo piano".La fine dei lavori per la rimozione delle interferenze sull’area Expo è infatti prevista per il maggio 2012, in tempo per ospitare la messa del Papa. 

 

 

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