Expo, colpo di mano del Pd per scippare il commissario

In attesa che arrivi a Milano il segretario generale del Bureau International des Expositions, Vicente Loscertales, per verificare lo stato dell’arte, a fronte dei grandi ritardi accumulati da Milano, continuano le grandi manovre per la nomina, o meglio la non nomina, del commissario straordinario Expo. Venerdì 24 giugno all’indomani della conferenza unificata Stato-Regioni, sarebbero dovute diventare effettive le dimissioni di Letizia Moratti da commissario straordinario, annunciate all’assemblea generale del Bie il 17 giugno. Ma l’assemblea non c’è stata, e nemmeno l’annuncio dei cessati poteri straordinari. E se nei giorni seguenti la trasferta parigina per i corridoi si rincorrevano voci su chi avrebbe potuto ricoprire il ruolo di delegato per il governo - in pole era dato il governatore della Regione Roberto Formigoni - ora il centrosinistra è al pressing per scongiurare una nuova nomina.
Con la vittoria di Giuliano Pisapia sindaco, il centrosinistra punta ora ad avere pieni poteri sull’Expo, senza alcuna ingerenza. «Il commissario straordinario era giustificabile con la Moratti - attacca Beniamino Quintieri, commissario generale del Governo (Prodi) per l’Expo Shangai - ma adesso non riesco a capire quali mansioni potrebbe avere che non siano sovrapponibili all’amministratore delegato o alla società di gestione, a mio parere potrebbe solo essere di fastidio nell’organizzazione». Così ieri su Repubblica il Pd affidava a Vittorio Angiolini, docente di Diritto costituzionale vicino al partito, l’interpretazione dell’articolo 14 del decreto 112 del 26 giugno 2008: «La norma rende nominabile solo il sindaco di Milano pro tempore» ovvero Pisapia. Ma l’articolo 2 del decreto del 22 ottobre 2008 stabilisce che «Commissario straordinario delegato del Governo per la realizzazione dell’Expo Milano 2015 è la dottoressa Letizia Brichetto Moratti, sindaco di Milano pro-tempore alla data di entrata in vigore dello stesso decreto, che resta in carica in qualità di Commissario fino al 31 dicembre 2016». Questione di interpretazioni dunque.
«Sto ancora agendo come commissario dell’Expo - ha rivelato Letizia Moratti - sto lavorando con il governo per attuare norme che facilitino e velocizzino i lavori e i cantieri. Sento che c’è qualcuno che dice che non è necessario un nuovo commissario per l’Expo: tanti auguri, voglio vedere come faranno a portare avanti con celerità i lavori».
Non esclude che dei poteri straordinari «possa essercene bisogno» Giuseppe Sala, ad della società Expo 2105 spa, che ha sulle spalle l’organizzazione dell’evento -. Oggi non abbiamo punti di blocco, ma non posso immaginare che tipo di ostacoli potremo incontrare.

Dal mio punto di vista potrebbe essere rassicurante avere un aiuto da questi poteri in un momento di eventuale rallentamento». Bruciano ancora le raccomandazioni del Bie sulla necessità di rispettare i tempi «pena conseguenze».

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