«Se la Regione si mette in moto con laiuto del Comune e della Provincia, sono sicuro che ci sarà la corsa delle banche a darci una mano». Parola di Roberto Formigoni che vuol creare una società interamente a capitale pubblico per acquistare le aree dove costruire i padiglioni e organizzare lExpo del 2015. Sono 110 ettari alle porte di Milano, valore approssimativo 200 milioni di euro. Oggi area agricola, ma che in futuro potrebbe essere trasformata. Alla società parteciperanno dunque Regione, Comune, Provincia e presto dovrebbe arrivare anche il via libera del ministero dellEconomia per nulla convinto dellacquisto diretto dellarea con i soldi della società Expo. A cui solo lunedì il sottosegretario Luigi Casero aveva raccomandato di «stare un po più leggera con i conti» e di «rispettare gli equilibri di bilancio».
Parole chiare. E ieri, infatti, dopo mesi dincertezza e di rinvii, arriva improvvisa la proposta di Formigoni «per superare limpasse cui la società ha cercato di porre rimedio in questi mesi». Un progetto formalizzato alla riunione dei soci di Expo 2015 spa, convocati dallamministratore delegato Lucio Stanca per preparare lassemblea di domani. Fondamentale per chiudere la pratica legata alla presentazione al Bie del Dossier di registrazione, ultimo atto per far ottenere a Milano il via libera allorganizzazione dellevento. E far partire la diplomazia che dovrà contattare tutti i Paesi e le associazioni interessate a partecipare.
Fino a ieri, il nodo più intricato da sciogliere era proprio quello dei terreni di Rho-Pero di proprietà della Fondazione Fiera e del gruppo Cabassi su cui i tecnici stanno disegnando il progetto contenuto nelle 552 pagine e 10 capitoli del dossier. «Ho formulato una proposta semplice, trasparente e chiara - spiega Formigoni al termine dellincontro - Costituire una nuova società veicolo o verificare la possibilità di una società che già esiste come Finlombarda che vedrà Regione Lombardia alla regia e avrà lunico scopo di acquistare con risorse integralmente pubbliche le aree del sito dellExpo, dimodoché la valorizzazione delle aree e le plusvalenze saranno a vantaggio del pubblico». I tempi? Nei prossimi giorni, assicura Formigoni, la Regione studierà le modalità tecniche per dar vita alla società veicolo pubblica. O magari incaricare Finlombarda dellacquisto dei terreni. Formigoni assicura «tempi rapidissimi». E poi che «il Bie apprezzerà». Il problema, comunque, sono i tempi strettissimi. «Se il 30 aprile non tutto sarà pronto, il Bie capirà. Questa è una strada sicura».
«Lacquisto degli enti pubblici - le parole di Letizia Moratti che dellExpo è commissario straordinario del governo - è un segnale importante perché gli enti avranno poi anche i vantaggi delle eventuali plusvalenze rispetto agli investimenti». Almeno un milione di euro. Per Stanca è «una soluzione ottima, molto lineare: lo sviluppo immobiliare non compete alla società che deve organizzare lExpo». Secondo il presidente Guido Podestà una proposta «in linea con lesigenza di bilanciare gli investimenti che la Provincia dovrà sostenere attraverso le plusvalenze derivanti dalla valorizzazione. Garantite unicamente dalla proprietà dei terreni sui quali sorgerà larea espositiva».
Expo compra: sul piatto 200 milioni per le aree
I COMMENTI Moratti: «Lacquisto un segnale importante». Arriva anche lok di Podestà
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