Expo e Palestina, gaffe di Boeri E la Regione gli dà una doppia lezione

Botta. E risposta. Con l’assessore all’Expo Stefano Boeri protagonista di una doppia gaffe. L’Onu è titubante sul riconoscimento dello Stato palestinese? Ci pensi Milano, il suo invito, riservandogli un posto tra i padiglioni dell’Expo. Perché «Il cibo - osserva Boeri - unisce quello che la geopolitica divide». Nulla da dire, tutto tremendamente politically correct. Non fosse che l’invito alla Palestina era già partito. Prima che l’appuntamento newyorkese al Palazzo di Vetro accendesse ancor di più i riflettori sull’eterna questione mediorientale. Una richiesta inviata ufficialmente al presidente della società Expo Diana Bracco, all’ad Giuseppe Sala, al commissario straordinario Giuliano Pisapia e al commissario generale Roberto Formigoni per sollecitare la presenza palestinese già nelle giornate tra il 25 e il 27 ottobre, «quando 150 Paesi invitati dal Bie saranno a Milano per conoscere Expo 2015 e valutare come parteciparvi». Boeri chiede una cosa giusta, la replica della Regione, ma «già fatta». Ricordando che già nel gennaio di quest’anno l’Autorità nazionale palestinese «è stata ufficialmente invitata all’Expo 2015 per il tramite del console italiano». Anzi.

«Autorità nazionale palestinese e Stato della Città del Vaticano sono le due entità non membri del Bie ad essere state invitate». L’Autorità nazionale palestinese e non certo, come chiedeva Boeri, «il nascente Stato di palestina». Che, in quanto «nascente», ancora non è nato.

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