Giornata di vertici (e di cena) oggi per il centrodestra. Sul tavolo ci sono temi scottanti come l’acquisto delle aree di Rho-Pero dove dovranno sorgere i padiglioni dell’Expo, il rush finale per cercare di far finalmente votare il Pgt in consiglio comunale, l’estensione delle ordinanze tipo via Padova ad altre zone calde della città, l’introduzione di un pedaggio nelle tangenziali come previsto e consigliato dalla manovra finanziaria messa a punto dal ministro Giulio Tremonti. Ma anche l’affaire Ponzoni, il consigliere regionale del Pdl eletto nella circoscrizione Monza-Brianza e raggiunto da un avviso di garanzia per corruzione. E di cui qualcuno anche dentro il partito, soprattutto nell’area ex An, chiede le dimissioni.
Si parte nel primo pomeriggio al Pirellone con un incontro tra il governatore Roberto Formigoni, il sindaco e commissario straordinario del governo per Expo Letizia Moratti e il presidente della Provincia Guido Podestà. «Solo uno degli incontri di routine organizzati periodicamente», minimizzano in Regione. Forse, ipotizza qualcuno, per timore di sovraccaricare di troppe aspettative un appuntamento che rischia di non dar risposte soddisfacenti al nodo più spinoso del dossier Expo, quello dell’acquisto delle aree di proprietà di Fondazione Fiera Milano e famiglia Cabassi. La società interamente a capitale pubblico creata per volontà di Formigoni e a cui hanno aderito Comune e Provincia è allo studio dei tecnici. Ma la trattativa, rivelano nei corridoi del Pirellone, è difficile. Forse più di quanto ci si aspettasse, con il valore schizzato in alto dato l’incremento di valore dovuto alla trasformazione da aree agricole a edificabili. Formigoni aveva detto che per gennaio prossimo i terreni sarebbero stati a disposizione della società Expo per aprire i cantieri. Ma il Bie, nella riunione di martedì a Parigi, ha chiesto che questo succeda prima di novembre, data del voto sul dossier di registrazione e via libero definitivo al progetto. Tre mesi che sembrano aver ulteriormente complicato la trattativa.
A cena, invece, non più a casa di Ignazio La Russa ma forse in un locale pubblico, ci sarà la riunione dei colonnelli del Pdl. Presenti tra gli altri, oltre a La Russa e alla Moratti, Maurizio Lupi, Luigi Casero, Massimo Corsaro, Riccardo De Corato. Da sbloccare la telenovela del Pgt, il Piano di governo del territorio che la città aspetta da decenni e che si è impantanato in consiglio più per i litigi interni al centrodestra che per l’ostruzionismo dell’opposizione. Si è trattato per settimane e ora la Moratti vuol finalmente venirne a capo. Come vorrebbe parlare delle ordinanze che la Lega chiede di estendere. «Dopo Sarpi, la prossima sarà Corvetto - aveva assicurato l’altro giorno il sindaco -. Piano piano, le stiamo esaminando. Le estenderemo. È ovvio che per estenderle dobbiamo essere certi di avere un numero di uomini sufficiente per poi effettuare dei controlli seri». Rinforzi, dunque, alle forze dell’ordine» o magari militari da chiedere direttamente al ministro La Russa.
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