Expo, Formigoni striglia il Comune La Moratti: «Avevamo firmato tutti»

Expo, il tempo stringe e le istituzioni devono trovare una soluzione. I terreni non sono ancora nelle disposnibilità della società organizzatrice, e la prima gara - per ripulire il sito - è già in ritardo di un paio di mesi: il bando non potrà essere indetto prima di giugno, quindi le ruspe non potranno partire prima di ottobre. Ieri il viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli ha bacchettato le istituzioni per i ritardi: «Mi sento di dire alle istituzioni di decidere in fretta perché i tempi sono limitati e occorre che la decisione venga presa quanto prima perchè non c’è più tempo da perdere». Riguardo alla modalità di acquisizione della aree a Rho-Pero Castelli non prende posizione: «Il governo è terzo sulle scelte che riguardano le società, rispettiamo alle istituzioni locali».
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, sostenitore della Newco, vale a dire l’acquisizione diretta dei terreni, ieri ha accusato Palazzo Marino dell’impasse: «Siamo tutti in attesa che il Comune sciolga le sue riserve e dia vita all’accordo di programma, siccome è Milano che per prima ha vinto l’Expo, è legittimo che il Comune scelga la strada che preferisce: io ne avevo indicata una che era perfettamente percorribile», ovvero la newco. «Altre strade non ne vedo - ha tagliato corto Formigoni -. Chi ne vede una terza, una quarta o una quinta la indichi». La stoccata è per il sindaco che due giorni fa, escludendo l’ipotesi della newco, ha invece fatto riferimento a un piano di fuga, la cosiddetta terza via. Nel caso in cui tramontasse l’ipotesi del comodato d’uso - i privati «prestano» alla società Expo un milione di metri quadri di terreni, che verranno restituiti in parte - si pensa di acquistare le aree da gruppo Cabassi e Fondazione Fiera. La lady di ferro non cade nel tranello delle accuse reciproche e va avanti per la strada imboccata con Provincia e Regione quella notte del 5 ottobre, quando si decise per il comodato d’uso: «Abbiamo condiviso un percorso - spiega Letizia Moratti - con Regione e Provincia e coerentemente andiamo avanti».
Ora tutto dipende dalla perizia dell’Agenzia del territorio sulla congruità del contributo straordinario che dovranno versare i privati, al momento stimato sui 50 milioni di euro, 160 compresi gli oneri di urbanizzazione. Di cosa si tratta? Del delta tra il valore attuale dei terreni agricoli (50,4 milioni di euro per Fiera e 40 per Cabassi) e il valore che guadagneranno grazie a Expo: nel 2017 sraanno terreni edificabili (400 milioni di diritti volumetrici) e altamente infrastrutturati.
Ma facciamo un passo indietro: la Newco, ovvero la società mista pubblico - privato, diventerebbe proprietaria dei terreni. I privati che parteciperebbero con 90 milioni di euro (il valore delle aree) dovrebbero contribuire al 50% alle infrastrutture. A maggio la regione approva, con voto bipartisan, la delibera per la costituzione della Newco. Come mai allora a quasi un anno di distanza non se ne è fatto nulla? Sembra che i privati non vogliano entrare in una società, vincolando i propri soldi fino al 2022, con l’incognita di nuove amministrazioni e senza avere garanzie sul post evento. Non è un caso che due giorni fa il governatore abbia incontrato il presidente della fondazione, Cantoni.
Tramontata la newco, a ottobre i soci si erano accordati sul comodato d’uso. Ora tutto è in stand by fino al 5 aprile, quando l’agenzia del territorio darà il suo parere.

Se valuterà insufficienti i 50 milioni di euro dei privati, il Comune, con i soci, offriranno a Fiera e Cabassi per le aree quei 120 milioni di euro che avevano chiesto a luglio, quando la regione aveva tentato l’acquisto (offrendo però 90).

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