Expo è già pronta a ripartire Il governo sblocca 25 milioni

Se per far decollare l’Expo serviva una boccata d’ossigeno, il governo è disposto a mantenere gli impegni. Sbloccando e versando nelle casse della società 25 milioni di euro, come riferito ieri dall’amministratore delegato Giuseppe Sala di ritorno da Roma dopo il vertice con i ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture. Quota da utilizzare per investimenti in opere e spese di esercizio. «I ministeri - spiega Sala in una nota - hanno confermato la piena disponibilità di tale importo. Nei prossimi giorni, coerentemente con i tempi dell’assemblea di Expo 2015 che dovrebbe tenersi il giorno 15 aprile, si attende quindi l’effettivo trasferimento delle risorse». Con Sala che già domani riferirà alla commissione Expo di Palazzo Marino rispondendo a una delle richieste formulate dall’opposizione nella trattativa per l’approvazione del bilancio. Già oggi, o più probabilmente lunedì, la relazione in consiglio del sindaco Letizia Moratti. Per nulla preoccupata dallo stallo in cui sembra essere di nuovo precipitata la road map dell’evento. Che dovrebbe mettere in moto le ruspe già a luglio per arrivare in tempo all’appuntamento. Anzi agli appuntamenti, perché sulla spianata di Rho-Pero a fine maggio 2012 ci sarebbe anche la celebrazione eucaristica del papa di fronte a mezzo milione di fedeli per chiudere il settimo Incontro mondiale delle famiglie. «Expo è un progetto nazionale - risponde la Moratti a chi le fa presente come i problemi fatichino a risolversi - E in quest’ottica credo troveremo tutte le soluzioni». Anche se la Provincia rimane intenzionata a ridurre la propria quota azionaria nella società di gestione se non arriveranno risposte dal governo sulla deroga al patto di stabilità e la possibilità di spalmare in vent’anni il debito accumulato.
Va più di fretta il governatore Roberto Formigoni che invita i soci a riunirsi «senza perdere tempo, in fretta, per affrontare i problemi». Da affrontare il tema delle aree, ma anche quello delle risorse da destinare alla società dopo i minacciati passi indietro. «Ne parleremo - spiega - È chiaro che ci sono dei problemi che la Provincia aveva già segnalato, come anche la Camera di commercio. Non è un problema ininfluente perché ormai le quote di partecipazione di Expo cominciano a diventare da quest’anno molto, molto significative». E ricorda come la Regione si stata la prima «anche quest’anno a mettere a disposizione la quota». Con all’orizzonte la possibilità di abbandonare la strada del comodato d’uso gratuito delle aree in cambio dei diritti a edificare e il ritorno all’ipotesi del Pirellone che avrebbe preferito la nascita di una nuova società a capitale pubblico pronta all’acquisto. «Importante riunirsi in fretta, per affrontare i problemi», conclude Formigoni.
Da sinistra, invece, la riproposizione dell’esproprio. «Si continua a cercare una strada diversa dall’unica possibile, quella cioè dell’acquisizione delle aree da parte del pubblico - spiega il consigliere regionale Franco Mirabelli -, come prevede la legge, cioè sulla base della valutazione dell’Agenzia del territorio del loro valore attuale e considerandole aree di importante interesse pubblico».

E un’altra grana è in arrivo. Con le Poste che non sarebbero disposte ad abbandonare i 300mila metri quadrati del centro di meccanizzazione e smistamento di Roserio. A meno di non ottenere in cambio un’area equivalente.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica