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Expo, otto giorni per l’ultimatum del Bie e sulle aree la Fiera prende altro tempo

Fumata nera alla Fondazione Fiera. Il tempo stringe, ma la decisione sui terreni ancora non arriva. E la società Expo 2015, incaricata di organizzare l’evento, non ha ancora a disposizione le aree su cui dovranno sorgere i padiglioni. Per il disappunto del Bie, l’organismo che sovrintende ai grandi eventi internazionali e che ha già fatto sapere al sindaco e commissario straordinario Letizia Moratti di pretendere una soluzione entro l’appuntamento fissato per martedì prossimo 19 aprile a Parigi. Una settimana, dunque, al nuovo esame davanti al comitato del Bureau international des expositions che chiede a Milano una relazione completa e puntuale sullo stato di avanzamento dell’organizzazione. Un ultimatum che potrebbe accelerare la scelta alternativa al comodato d’uso gratuito, spingendo Comune e Regione a costituire una nuova società, a prevalente capitale pubblico (il 51 per cento) che si incaricherà dell’acquisto dei terreni e della successiva urbanizzazione. Una società di scopo a cui potranno partecipare i privati al 49 per cento, Fondazione Fiera presieduta da Giampiero Cantoni e Gruppo Cabassi (Belgioioso) che potrebbero portare in dote proprio i terreni. Ed è in quest’ottica, ovvero lo studio dei termini legali della newCo, che si può leggere il rinvio di ieri. Non l’ennesimo stop, ma la scelta della nuova strada.
Nessuna preoccupazione, infatti, al Pirellone. «Valuto positivamente - le parole del governatore Roberto Formigoni - che la Fondazione Fiera abbia scelto di prendere qualche giorno in più di riflessione sul tema dei terreni, poiché la decisione ha l’importanza che tutti sappiamo». Polemiche col Comune e ritardi? «Confermo che le nostre amministrazioni stanno lavorando in piena unità di intenti e con grande armonia. E che il 19 aprile ci presenteremo al Bie con tutte le carte in ordine».
Ieri, dunque, era attesa la decisione dei vertici della Fondazione Fiera, proprietaria di 520mila del milione e 100mila metri quadrati che dovranno ospitare l’evento. Consiglio generale e verdetto rinviato a venerdì sulla nuova proposta di comodato d’uso delle aree formulata dalle istituzioni locali dopo la perizia dell’Agenzia del Territorio che ha fatto lievitare da 50 a 75 milioni gli oneri extra come contributo per l’allestimento del sito e le infrastrutture. Il Comitato esecutivo di Largo Domodossola, su proposta del presidente della Fondazione Giampiero Cantoni, ha deciso di rinviare a venerdì la decisione. Per «tutelare il proprio patrimonio come da finalità statutarie - si legge in un comunicato - e nel contempo agire nell’interesse dell’Esposizione universale, del territorio e dell’intero Paese per un evento di primaria importanza per la collettività come l’Expo 2015».
Avanza, dunque, rispetto all’ipotesi cara alla Moratti del comodato d’uso gratuito concesso dai privati in cambio del diritto a edificare, quella alternativa sponsorizzata dalla Regione per una nuova società a maggioranza pubblica incaricata di acquistare le aree e poi gestire l’edificazione.

Discussione rinviata al comitato esecutivo di Fondazione Fiera convocato venerdì. E a cui seguirà un consiglio generale straordinario per deliberare. Decisione rinviata anche dal Gruppo Cabassi che per venerdì ha convocato il suo consiglio.

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