Export in ripresa: più 5,8% nel 2005

da Milano

L'export italiano è in ripresa. Nel 2005
aumenterà del 5,8% per poi accelerare a una media del 7,7% all'anno sino al 2009. È quanto prevede uno studio realizzato dall'Oxford Economic Forecasting in collaborazione con Sace (i servizi assicurativi del commercio estero) che indica come fattore alla base del miglioramento delle esportazioni di beni made in Italy la domanda dei Paesi europei, Germania in testa, e l'evoluzione dei mercati interni di India, Cina, Russia, Turchia e le cosiddette «tigri asiatiche», che continueranno a sostenere un'elevata domanda di beni di investimento e di consumo. L'Ue dei Quindici continua comunque a essere il maggiore mercato di sbocco per l'Italia, con una quota pari a oltre il 50%: le esportazioni italiane verso l'area, dice lo studio, cresceranno del 6,9% nel periodo analizzato. «È uno scenario positivo, non ottimistico», ha commentato Ignazio Angeloni, neopresidente della Sace e nuovo responsabile per i rapporti internazionali al Tesoro, durante la presentazione dello studio. «C'è un'inversione di tendenza già in corso e la sfida della competitività è lo strumento principale per vincere la sfida della crescita», ha aggiunto. I settori che, secondo le previsioni dell'Oxford Economic Forecasting, promettono di essere i più dinamici per le nostre esportazioni, sono quelli dei beni d'investimento, per i quali è stimata una crescita media annua fra il 2006 e il 2009 dell'8,6%, e dei beni intermedi (+8,2%). Stime positive anche per agricoltura (+6,9%) e beni di consumo (+6,2%).

E sono già pari a 500 milioni di euro in quattro mesi le richieste di finanziamento istruite e deliberate a vantaggio di piccole e medie imprese da parte di Intesa Export, il finanziamento a medio termine realizzato da Banca Intesa, con la garanzia di Sace.

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