F1: Alonso e la Rossa spengono Vettel & C.

Dopo Monza vittoria anche nel Gp by-night di Singapore. La Ferrari tutta italiana vola. Adesso la vetta dista 11 punti. E Fernando raggiunge Jim Clark e Niki Lauda. Leggi le pagelle del Gp

F1: Alonso e la Rossa 
spengono Vettel & C.

La rossa e italianissima Ferrari gestita dall’italiano Stefano Domenicali, tecnicamente curata dall’italia­no ingegnere Aldo Costa, i cui motori sono pensati,pro­g­ettati e curati dagli uomini dell’italianissimo ingegne­re toscano Luca Marmorini, insomma questa naziona­le dei motori ha stradominato il Gran premio di Singa­pore, l’ha condotto dall’inizio alla fine, riaprendo defi­nitivamente il mondiale. Alla seconda pole di fila è se­guita la seconda vittoria di fila di Fernando Alonso, che italiano non è, ma è motoristicamente cresciuto in Ita­lia, scoperto dall’italianissimo Giancarlo Minardi,lan­ciato dall’altrettanto italiano Flavio Briatore.

Ecco, Fernando non ha solo corso una gara impecca­bile, ha fatto di più, ricacciando in gola a tutti noi le critiche per i troppi errori del passato, svarione al via monzese compreso. Stavolta l’italianissimo spagnolo della Ferrari ha dato lezione vera,reggendo l’assalto costan­te e altrettanto impeccabile del giovane Vettel. Adesso i punti di distacco dal leader Webber (terzo e pirata come sempre) sono solo 11, seconda posizione in clas­sifica a quattro gare dal termine. Un successo, il suo, reso ancor più consistente dal contemporaneo pastiac­ciaccio di Hamilton, incolpevolmente buttato fuori dal colpevolissimo Webber.

Per l’inglese si tratta del terzo ritiro nelle ultime quattro gare e per difendere i tre punti in più del terzo posto ha spalancato la porta ai rivali in classifica. Ma buon per la Rossa. «Una gara vin­ta sabato, con la qualifica, la pole, perché avete visto Vettel dietro? Mamma mia...» ammetterà a caldo Do­menicali per dire e sottolineare che sarebbe bastata un’imperfezione di Fernando o dei meccanici al box per rovinare il trionfo tanto le due monoposto erano vicine e invece... Invece vittoria numero 25 per l’astu­riano. Come Jim Clark, come Niki Lauda. Grande giornata.

ALONSO 10 Primo Quasi due ore di guida, fra i muretti, con l’umidità al sessantanove per cento che poi vuol dire un continuo sgocciolamento imbacuccati come sono i piloti nelle tute ignifughe. E ancora: quasi due ore con un occhio sui muretti e l’altro sugli specchietti retrovisori, con la mente concentrata sull’obbiettivo della rimonta e i ricordi focalizzati sulle critiche passate per gli errori. Insomma, Alonso non poteva sbagliare e non ha sbagliato. Di più.

Non ha concesso neppure una sbavatura, un’imperfezione. Insomma: ha corso all’Alonso in tutto e per tutto, senza concessioni agli umani. Pole, sempre in testa, giro veloce e vittoria. L’ultimo a riuscirci fu Schumi. L’altro Schumi.

MECCANICI 10 Meglio dieci e lode. Per rendere l’idea è come se il grande capo dell’azienda per cui lavorate vi dicesse: ok, siamo vicini ad ottenere una commessa milionaria però lei, ragionier Rossi, deve completare il suo lavoro prima del ragionier Bianchi della società concorrente. Come dire: le mega sorti aziendali dipendono solo da voi. Ebbene, i ragazzi del box Ferrari questo hanno fatto: la vittoria di Alonso, della Rossa, il recupero mondiale, tutto dipendeva da quel pit stop con Vettel a pochi metri a far lo stesso. E per l’ennesima volta sono stati perfetti.

VETTEL 10 Secondo Con un Fernando così, fallito il tentativo di sorpasso al via, che fare di più? Se Alonso ha corso alla Alonso, diciamo che Vettel non ha corso alla Vettel: è stato inaspettatamente freddo e calcolatore. Chapeau.

WEBBER 4 Terzo Da ritiro della patente il sorpasso su Hamilton. E fortunato: causa collisione Mark è arrivato a fine gara con la gomma a rischio. E impunito: dove poteva andare Lewis in quella curva? O girava o volava via. E aveva diritto di svolta, essendogli comunque davanti. Ma l’antipatico australe l’ha sbattuto a lato. Come dimostrato più tardi da Kubica e Sutil, nello stesso punto, se si è corretti niente patatrac.

BUTTON 8 Quarto Se Alonso ha corso all’Alonso, se Vettel non ha corso alla Vettel, Button continua ostinatamente a correre alla Button: redditizio sempre. Sapeva di non avere auto da vittoria, sapeva di non poter prendere rischi con Hamilton davanti, ed è rimasto lì, veloce ed attendista ad osservare il compagno suicidarsi. E se Webber fosse stato punito dalla Fia, come da regolamento, ora, sul podio, ci sarebbe lui.

ROSBERG 7 Quinto Con Schumi disastrato e tredicesimo, Nico quinto prosegue nell’opera di auto sponsorizzazione urbi et orbi: ehi ragazzi, guardate che sono un buon pilota...

MASSA 6,5 Ottavo Umanamente impossibile chiedergli di più: in uno dei Gp più faticosi sia a livello nervoso che fisico, partendo ultimo causa il cambio ko del sabato, ha corso per due ore sapendo che al podio non sarebbe arrivato mai. È già stato bravo a non deconcentrarsi e, complici le safety car e l’ottima strategia Ferrari (il cambio gomme al secondo giro per passare subito alle dure), il decimo posto finale va più che bene. Se poi, causa penalità di Hulkenberg e Sutil, arriva anche l’ottavo, meglio ancora.

HAMILTON 2 Ritirato Parliamone. Per lui due pagelle. La prima, stilata fino al momento del patatrac con Webber. Non sembrava neppure lui, attento, calcolatore, un Hamilton stile Button. Poi, la metamorfosi, il ritorno alle origini: Webber che lo attacca, in ballo c’è poca roba, tre punti, questa la differenza tra il suo terzo posto e il quarto dell’australiano, e lui non ci sta, lui non pensa a quanto sia pirata il canguro, a quanto sarebbe stupido finire di nuovo per margherite meglio dire muretti. Niente. Il diavolo motoristico s’impadronisce del corpo di Lewis e lo accompagna a casa. Ritirato. Buon per la Ferrari che può rimontare ad ampie falcate.

SCHUMACHER 4 Tredicesimo Ha fatto a sportellate con vari piloti. Segno che ci mette l’anima, ma che gli altri sono più veloci. È stato doppiato da Alonso, dalla Ferrari che fu sua. Non bello, quasi umiliante. Come umiliante è che si vociferi in Mercedes di una sua prossima - a fine campionato - “promozione”. Proprio così: pur di non averlo più come pilota, lo vorrebbero manager in pista. Ma anche ’sti tedeschi, che testa hanno? Qualcuno si ricorda che cosa combinò Michael al muretto della Rossa nei panni di super consulente? Si correvano le prime gare del 2009, furono pasticci, gomme sbagliate e testardaggini varie.

KOVALAINEN 0 Sedicesimo Se uno ha la macchina

che va a fuoco e innanzi a lui ci sono, a sinistra, la via del garage e dell’officina, a destra, il pedaggio e l’autostrada, normalmente che cosa fa? Esatto, va in officina. No, Kovalainen ha preso l’autostrada. Voto?

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