Fa il colpo in banca e poi si addormenta: preso

Nemmeno Enzo Jannacci avrebbe saputo inventarsi di meglio: ubriaco fradicio entra in un bancomat, forza la porta di accesso agli uffici e si intrufola nella banca. Qui ruba due monitor di pc, scambiati per televisori, per poi filarsela. Ma prima di affrontare i rigori della notte, si ferma un attimo per godersi l’ultimo tepore, si siede e s’addormenta. Per venire svegliato poi dalla polizia.
Un personaggio molto vicino ai protagonisti di certe ballate sugli eterni perdenti come «Scarp de tennis» o «Il palo della banda dell’Ortica». Quarant’anni bruciati tra piccoli reati, arresti e scarcerazioni, quasi sempre fatto da pessimo vinaccio, gira ormai stabilmente senza documenti. Tanto a che gli servono.
Come l’altra sera quando in qualche modo riesce a superare l’ingresso del bancomat di un istituto di credito di via Trincea delle Frasche al Ticinese. Riesumando antiche competenze, forza le porte e inizia ad aggirarsi tra le scrivanie. Arraffa un paio di monitor. «Credevo fossero tv, mi servivano per guardare le partite di calcio» ha poi spiegato.


Alla fine rifà il percorso per andarsene, ma passando per il bancomat, l’alcol gli taglia le gambe e lo manda lungo e disteso per terra. Lì, addormentato tra zaino, refurtiva e l’immancabile fiasco di vino, lo nota un cliente che chiama il 113. E lui rimedia l’ennesima denuncia.

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