Carlo Faricciotti
Una favola nera ispirata al cinema visionario di Tim Burton, ma anche una storia traboccante d'amore. Si muove tra queste coordinate Faccia di cuore, terzo romanzo del direttore di Italia 1 Luca Tiraboschi, pubblicato da Armando Curcio Editore. Dallo scorso 20 maggio, data della pubblicazione, Tiraboschi si sta sottoponendo al consueto tour de force di presentazioni in giro per l'Italia - mercoledì sera era alla Feltrinelli di piazza Piemonte, Milano, alle prese con il vulcanico Gianfranco Funari, che con la sua verve ha travolto gli altri «padrini» Enrico Ruggeri e la giornalista di Chi Nicoletta Sipos - che a quanto pare sta dando i suoi frutti: il venduto ha già superato la soglia delle diecimila copie. La faccia di cuore che dà il titolo al romanzo è quella di un bambino, figlio di una coppia di cugini ultrasettantenni: il padre, inventore, ha congegnato una sorta di casco che fin dal primo giorno di vita modella la testa del bambino a forma di cuore, appunto, simbolo dell'amore che tiene assieme la stramba famiglia. I tre infatti vivono in una cascina isolata dal mondo esterno e Faccia di cuore cresce in un mondo fittizio, debitore tanto del Grande Fratello quanto del Truman Show, modellato dal padre: il ragazzo passa gli anni circondato dall'amore dei suoi adorati e decrepiti Pa' e Ma' in un ambiente irreale, con quattro automi come compagni di gioco e una serie di scenari finti che ricreano il mondo esterno, in quella che nel romanzo è definita la Zona Doppia. La Zona Doppia come la Casa del GF appunto? «No, si tratta solo di coincidenze.
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