Falchi e Ricucci Matrimonio fatto in casa

Nozze celebrate dal sindaco di Porto Santo Stefano direttamente nella villa della Cacciarella: l’attrice bloccata da una sciatalgia

Elena Jemmallo

da Milano

Alla fine il sì è arrivato. Dopo rinvii, depistaggi e false dichiarazioni, e pure un colpo di scena all’ultimo minuto, le nozze più chiacchierate dell’estate si sono svolte. Lei, l’attrice Anna Falchi, padre italiano e madre finlandese, e lui, l’immobiliarista Stefano Ricucci, alla ribalta delle cronache finanziarie per la sua scalata al gruppo Rcs, hanno detto il loro sì ieri sera, intorno alle 20, davanti a ventotto selezionatissimi invitati. Non più alla Fortezza spagnola di Stanto Stefano, nell’Argentario, come da programma, ma nella storica Villa Feltrinelli, a punta Cacciarella.
Il nuovo colpo di scena è arrivato nel pomeriggio, quando la sposa, dolorante per una forte sciatalgia che le impediva di muoversi, ha disposto il cambiamento di programma: nozze non più in municipio ma direttamente in villa. Un cambiamento in corsa autorizzato solo dietro presentazione del certificato medico al sindaco del comune toscano, Nazzareno Alocci, autorizzato così dalla legge a celebrare il rito in un luogo al di fuori del contesto municipale.
Dopotutto la coppia era già abituata ai rapidi cambiamenti di programma. Era stata la Falchi stessa a dichiarare alla stampa che le nozze si sarebbero svolte il 2 luglio. Ma così non è stato, e i due hanno lasciato delusi i giornalisti, fotografi e curiosi accorsi alle porte della fortezza di Porto Santo Stefano. All’inizio si è pensato a una mossa per depistare la stampa e celebrare una cerimonia senza intrusi e giornalisti, ma poi è arrivata la scusa ufficiale: i lavori di ristrutturazione della villa non sono ancora finiti. Nozze rinviate a una data da definire. E invece ieri, se pur con un cambiamento di programma in corsa, le nozze ci sono state.
Dopo lo scambio delle fedi (firmate Cartier), sposi e invitati sono rimasti nella sontuosa villa di punta Cacciarella, la magione costruita negli anni Quaranta dall’editore Carlo Feltrinelli e in cui il figlio Giangiacomo trascorse gli anni dell’adolescenza, che è stata recentemente acquistata da Ricucci.
Una cerimonia, la loro, all’insegna della sobrietà. Come ha chiesto espressamente lo sposo, che notoriamente non ama la mondanità e preferisce stare lontano dai riflettori. E, come aveva dichiarato lui stesso in un’intervista a un settimanale alcuni giorni fa, in cui si definiva tradizionalista al punto da trascorrere la notte di vigilia del matrimonio lontano dalla Falchi, nell’abitazione dei genitori, e che, dopo la cerimonia, sarebbe entrato in casa con Anna in braccio, in segno di buon augurio.
Sciatalgia a parte la sposa si è presentata alla cerimonia con un trucco leggerissimo e un abito semplice, firmato Alberta Ferretti, in stile «Primavera» di Botticelli. Anche il menù per la cena servita agli ospiti non ha previsto eccessi: cibi non troppo elaborati e poche portate, ispirate alla cucina mediterranea. Non è mancata invece la musica, con gli Elsapoppin, la soul band che ha suonato fino all’alba nel parco.

E non sono mancati neppure i fuochi d’artificio, «unico lusso» chiesto dalla Falchi per celebrare l’evento. Così, a mezzanotte in punto, l’Argentario, in onore degli sposi, si è illuminato con una vera e propria pioggia di fuoco sul mare della Toscana.

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