Falcone: «Non sono Giuda, è lui che ha remato contro»

Botta e risposta. È stato additato come un Giuda dall’ex presidente del Municipio Centro-est? E Vincenzo Falcone, uno dei «traditori» che hanno votato la sfiducia ad Aldo Siri, se ne prende tutti i meriti. Non arriva a citare i testi apocrifi o lo stesso Vangelo di Giuda, ma una cosa è certa: «grazie al nostro voto Siri non fa più il presidente», spiega il consigliere che a distanza di anni dalla scomparsa di Alleanza Nazionale continua a usare il simbolo di An. Perché Siri «era innanzitutto un problema politico per il municipio e per la stessa Lista Biasotti». E lo si vede anche oggi, spiega Falcone riferendosi all’astensione della Lega e dello stesso Siri all’ultimo tentativo (giovedì scorso) di eleggere la nuova giunta. Tre voti che non sarebbero bastati all’elezione della triade di assessori, vista la situazione di parità in consiglio tra maggioranza e opposizione. Ma resta il fatto, per Falcone, che «quando Enrico Cimaschi era capogruppo degli arancioni ha sempre appoggiato Siri in ogni circostanza, mentre ora che Cimaschi è stato eletto presidente Siri ostacola in ogni modo il suo ex delfino». Insomma, Siri non era solo un «presidente scomodo» secondo Falcone che cita alcuni episodi che «ci hanno fatto vergognare». «Come quando – ricorda - è stato ripreso mentre staccava manifestini dalla strada o ha fantasticato su possibili bombe nella discussa moschea». Ma anche un «presidente padrone» che «non è stato capace di coinvolgere i consiglieri della coalizione che lo hanno votato mentre Cimaschi sta lavorando con una capacità di aggregazione ben diversa», è sicuro Falcone ripercorrendo episodi come l’uscita dalla sala del consiglio di Vicky Musso sbattendo la porta.

Insomma, tre anni di battaglie politiche intestine al centrodestra e che continuano ancora oggi. Perché se Falcone avverte che «il Centro-est non è il giocattolo di Siri», l’era post-Siri, nonostante i tradimenti biblici, deve ancora arrivare nel municipio che per il centrodestra rimane il solito inferno.

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