Paola Setti
Dai capolavori di Rubens esposti nei palazzi antichi di Genova al «capolavoro» di Claudio Burlando in quel di Cornigliano. Enrico Da Molo ha trovato lavoro. Potenza di una personalità certamente eclettica e di una preparazione evidentemente versatile, lex amministratore delegato di Genova 2004 cambia totalmente settore e va a bonificare le aree liberate dalle lavorazioni a caldo del Gruppo Riva.
Sarà lui il deus ex machina delloperazione, luomo che, con lincarico di direttore della società Per Cornigliano, dovrà coordinare lattività di bonifica «affidata dal punto di vista finanziario a Filse e sul piano operativo a Sviluppo Genova» come ha spoiegato ieri il presidente della Regione. Avrà a disposizione una struttura snella, la società che ha il compito di ripulire le aree oggi occupate dallIlva, «Da Molo avrà a disposizione al massimo due o tre collaboratori» dice Burlando.
Nessun colpo di scena, ironizzano i maligni del centrosinistra: «Da Molo non è uno che resta a piedi, lì o da unaltra parte non cambia granché». Suona anche un po come una restituzione del favore. Allepoca di Da Molo numero uno del 2004 di Genova capitale europea della Cultura, lassociazione «Maestrale» creata da Burlando, fra gli iscritti Giuseppe pericu il sindaco e Alessandro Repetto il presidente della provincia, invitò Romano Prodi allora commissario europeo ai «Dialoghi sullEuropa». Da Molo concesse il logo ufficiale del 2004 allevento, in barba allo statuto che vietava alla società di sostenere manifestazioni con colorazioni politiche. Scoppiò il putiferio: il presidente Davide Viziano cercò di ottenerne la testa nel corso di un arroventato consiglio di amministrazione, il centrodestra insorse, il centrosinistrra storse il naso anche se poi fece quadrato. Da Molo però non fece mai marcia indietro, anzi, difese a spada tratta sempre laver concesso il bollino di GeNova04: «Non mi sembra il caso di farne un caso».
Adesso che il 2004 non è stato il grande anno che ci si aspettava, alzi la mano chi non ricorda il flop dell«Arte del saper fare», che doveva essere levento principale, Da Molo sbarca sulla partita siderurgica.
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