Dopo il fallimento a Valencia l’attaccante campano, accolto bene dalla tifoseria, si sta ambientando a Trigoria Roma, Iaquinta riserva di lusso? Insieme con Tavano, Spalletti potrebbe ritrovare il campione del mondo per una rosa da scudetto

Tre giorni all’ombra del Cupolone sono bastati a Ciccio Tavano per assorbire, almeno in parte, quella romanità necessaria per farsi amare dai tifosi. La trafila delle visite mediche, la conferenza stampa di rito, il contatto immediato con la stampa locale e con lo spogliatoio. Poi i primi allenamenti, sotto l’occhio vigile di Luciano Spalletti, e soprattutto del procuratore, Stefano Guercini, che appare più come un fratello maggiore che un manager.
Tutto in poche ore, a rischio e pericolo di ubriacarsi, fra complimenti e attenzioni varie. Però abbiamo la convinzione che Ciccio resterà sobrio, l’esperienza negativa di Valencia l’ha ulteriormente maturato. Sugli errori si cresce e sa perfettamente che l’occasione capitolina può rappresentare il lancio definitivo nel firmamento calcistico. Perché uno come lui, al fianco del mostro sacro Totti, può realmente fare sfracelli. Diciannove gol con l’Empoli, segnati la scorsa stagione, sono il biglietto da visita col quale si è presentato a Trigoria, perché la parentesi iberica non fa parte del suo mondo. Perché il flop nella Liga è figlio del trattamento a lui riservato da Quique Sànchez Flores. Ora, scavalcato quello che alla resa dei conti sarà considerato dagli addetti ai lavori il colpo della campagna acquisti, c’è da sferrare un altro «diretto». Perché Tavano da solo non può bastare per agguantare l’Inter. E poi perché il ragazzo di Santa Maria Capua Vetere non potrà giocare in Champions League, i regolamenti parlano chiaro. Così gli obiettivi si spostano sulla fascia sinistra, dove manca un’alternativa a Tonetto. Radiomercato racconta di calciatori francesi intriganti e a prezzi stracciati (l’ultima chiacchiera riguarda il fratello di Faty, in scadenza di contratto col club transalpino di appartenenza), ma si tratta di voci e nulla più. Indiscrezioni tante, troppe. C’è chi è pronto a giurare che il granata Stefano Fiore, reduce da plurime bocciature, possa sbarcare a Trigoria, chi ipotizza l’approdo di Muntari e chi, perfino fra gli osservatori più attenti, dice che la Roma dovrebbe acquistare una punta di ruolo. Uno come Iaquinta, o Gilardino. Ottimi giocatori, che però nella Roma attuale verrebbero solo a scaldare la panchina. Perché l’attaccante principe risponde al nome di Francesco Totti e, oggi come oggi, neanche un Adriano o un Trezeguet potrebbero scalzare il capitano. Per la cronaca vanno registrate anche operazioni in uscita. E dopo il difensore Comotto, ceduto in via definitiva al Torino, ecco i riflettori puntati su Valerio Virga, sostituto idoneo nel Cagliari dopo l’infortunio di Mauro Esposito, che resterà fermo sei mesi per la lesione del menisco mediale del ginocchio destro. Per ora è solo una news da fantacalcio, così come quella relativa a Matteo Ferrari, che sarebbe nel mirino del Chelsea. L’ex ducale piace ad Abramovich, già invaghitosi di Mexes e Chivu. Ma obiettivamente appare difficile la cessione di chiunque, compreso il romeno Christian, per il quale il Real Madrid sarebbe perfino pronto a sborsare venti milioni d’euro sull’unghia. Ammettiamolo, siamo abituati, ormai, a vivere di sogni e illusioni, e per fortuna che il football aiuta a restare bambini anche quando non ci sono le partite.
Sipario sulle ultime righe del diario di giornata.

Questa mattina va in scena «Insieme alla Roma per donare la Vita», iniziativa umanitaria legata alla raccolta del sangue. Si comincia alle 8 con le donazioni dei tifosi, che riceveranno in regalo un omaggio da parte del club.

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