Famiglia Einstein, riapre l’inchiesta sul massacro in Toscana del ’44

Forse anche la Wehrmacht coinvolta nell’eccidio compiuto dalle SS

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Ci sono elementi per riaprire le indagini sul massacro di Rignano sull’Arno (Firenze) dove, il 3 agosto 1944, vennero uccise a colpi di mitra dalle SS la moglie e le figlie di Robert Einstein, cugino dello scienziato Albert. Lo ha detto Valdo Spini, deputato Ds e presidente della Fondazione Rosselli durante un convegno su «Albert Einstein, il favoloso 1905», ieri a Firenze.
Gli elementi nuovi, rispetto all’inchiesta aperta nell'immediato dopoguerra dalla Commissione alleata, sono stati trovati nel Bundesarchiv da Carlo Gentile, storico e consulente di alcune procure tedesche che, recentemente, ha fatto riaprire il caso presso l’Ufficio centrale per le indagini sui crimini nazisti di Ludswigburg che ha avviato indagini preliminari a carico di alcuni ufficiali e sottufficiali del 104. Panzergrenadieregiment della Wehrmacht.
Il 104. Reggimento corazzato della Wehrmacht era stato indicato come il responsabile dell’eccidio di Bellona (Caserta) dove vennero massacrati per rappresaglia 60 civili e di altri episodi di violenza verso i civili nel sud della Toscana. «A questo punto - ha detto Spini dopo aver illustrato il materiale raccolto da Gentile - credo che la Commissione per le stragi naziste debba prendere visione di questo materiale e che, anche in Italia, debba essere riaperta l’inchiesta».
L’ingegner Robert Einstein, insieme alla moglie italiana Cesarina Mazzetti di 58 anni e alle figlie Luce di 27 e Cici di 18, aveva abbandonato la Germania per sfuggire alle persecuzioni razziali e risiedeva nei pressi di Rignano, in località Le Corti, nella tenuta Il Focardo. Gran parte della villa dove la famiglia risiedeva era stata requisita dal comando germanico, ma, nonostante il viavai di ufficiali nazisti, nessuno aveva mai molestato né minacciato gli Einstein. Nel tardo pomeriggio del 3 agosto 1944 giunse però al Focardo una pattuglia di SS che prelevarono la signora Einstein e le figlie per sottoporle ad un pressante interrogatorio. Il loro scopo era catturare Robert Einstein, che si trovava fuori della villa, e che fu convinto a non presentarsi.
Vista l’inutilità dell’interrogatorio, le SS uccisero le tre donne a colpi di mitra e diedero fuoco alla casa.

Undici mesi dopo, stroncato dal dolore, Robert Einstein si uccise nella stessa casa. Ora sembra che i nuovi dati rirovati dai ricercatori indichino una responsaiblità della Wehrmacht, fino a questo momento ritenuta estranea all’eccidio.

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