da Milano
Mentre la Casta ingrassa a carico degli italiani, le famiglie tirano la cinghia e saccheggiano i risparmi, complice un concambio sfavorevole delleuro. E chi non ha nulla da parte si indebita. Lo scenario desolante che emerge in campagna elettorale era già stato denunciato dal Giornale a colpi di buste paga. Ora che litaliano è nudo, depredato da un fisco mai così vorace e da un carovita spietato che ha spolpato i salari, rendendoli i più bassi dEuropa, si cerca di correre ai ripari. Le cifre crude fornite da Istat, Eurispes e associazioni di consumatori fotografano un disagio crescente che il governo ha preferito non vedere.
Inflazione all8%. I prezzi corrono molto più velocemente dei salari. Linflazione a gennaio 2008 secondo lIstat sfiora il 3%, secondo i consumatori è quasi del 5%, per lEurispes è addirittura dell8%. Innescata dallimpennata di gasolio auto (+15,7%) e benzina (+12,5%), dal lievitare di pane (+12,3%) e pasta (+10%). Anche fumare (+4,1%) e fare colazione al bar (+3,7%) è diventato quasi un lusso. LEurispes denuncia «lirrecuperabile declino» che ha portato a «una perdita media del potere dacquisto intorno al 35%», tanto che per far quadrare i conti è necessario arrotondare con soldi «in nero». Le associazioni di consumatori minacciano «un nuovo sciopero della spesa - annuncia il presidente dellAdusbef Elio Lannutti - per protestare contro una classe politica che oggi chiede il voto agli stessi elettori che ha fino a ieri taglieggiato».
Governo impotente. Un pieno di benzina costa dai 17 ai 22 euro in più dallingresso delleuro, secondo le stime del Codacons. Dati sottostimati, se si pensa al prezzo record di benzina (1,42 euro al litro) e gasolio (1,33) toccati ieri. Dopo il flop delle liberalizzazioni annunciate dal governo la Commissione Ue potrebbe portare lItalia davanti alla Corte di giustizia europea. Il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani ha annunciato che entro fine mese scatteranno alcune misure fiscali per contenere i prezzi, come la riduzione delle accise, che incidono per il 65% sul prezzo al distributore. Ma con unavvertenza che sa di beffa: «Non sarà una cifra che incide particolarmente», ha detto lesponente Pd, forse 1 o 2 cent al litro, e bisognerà vigilare affinché «la riduzione vada a beneficio dei consumatori e non delle compagnie petrolifere. Non è automatico». Una frase che ha fatto infuriare i petrolieri: «Sarebbero auspicabili misure più consistenti».
Italiani gelati. Lo scenario è reso ancora più preoccupante dalle dichiarazioni dellamministratore delegato di Edison, Umberto Quadrino: «Sarà inevitabile un aumento di luce e gas. Il prezzo del petrolio è aumentato del 20 per cento in sei mesi, questo 20 per cento prima o poi arriverà anche in bolletta». Secondo Quadrino «il prezzo dellenergia continuerà a rimanere elevato fino a quando non si riusciranno ad abbattere i costi di produzione».
Indebitamento record. Sempre più famiglie si indebitano per far fronte al dilagante Parola dellAdoc, che da tempo denuncia lerosione dei risparmi. Sulla testa delle famiglie pesano in media 25mila euro di debiti, oltre al «rosso» del debito pubblico superiore ai 1.600 miliardi di euro. Per il presidente Carlo Pileri «oggi il 75% delle famiglie fa ricorso sistematico al credito al consumo: dallacquisto rateale di elettrodomestici o auto, allutilizzo di carte di credito revolving, che hanno il più alto tasso dinteressi, al semplice conto credito segnato dal droghiere».
Tetto al carolibri.
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