Roma

«Faremo il possibile per evitare la tassa di soggiorno»

La tassa di soggiorno per i turisti rappresenta l’ultima spiaggia. Si farà tutto il possibile per scongiurarla, si valuteranno le alternative, e comunque non ci saranno provvedimenti unilaterali. Lo garantisce il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e lo auspica il presidente della Regione Lazio Renata Polverini. Il premier, intervenuto ieri all’assemblea di Federalberghi, ha spiegato che la possibilità di introdurre la tassa, è stata prevista nella manovra del governo «all’ultimo minuto, alle spalle mie e del ministro del Turismo. Ma è solo per Roma, che deve fronteggiare i debiti delle giunte di sinistra Veltroni e Rutelli. Il comune – ha continuato il presidente del Consiglio - avrebbe dovuto ricevere 500 milioni ma poi ne abbiamo potuti dare solo 300. Il sindaco Alemanno era disperato, ma mi ha promesso che non sarà lasciato nulla di intentato per evitare la tassa e, se si farà, l’entità è tutta da vedere». In ogni caso, ha concluso Berlusconi rivolgendosi agli albergatori, «la decisione sarà assunta solo dopo approfondito dialogo con voi. Quindi, dovete andare al tavolo e approfondire la situazione».
Anche il presidente della Regione Renata Polverini caldeggia la linea del dialogo: «Auspico che ogni decisione relativa all’introduzione della tassa di soggiorno sia presa di concerto con tutti gli attori del settore. In un momento di crisi - ha detto - è prioritario trovare le risorse per far funzionare la macchina amministrativa, ma bisogna fare attenzione a non penalizzare la ripresa».
Contro il «contribuito di soggiorno nelle strutture ricettive della città fino all’importo massimo di 10 euro per notte» si erano subito schierati il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla e Federalberghi. Disapprovazione ribadita anche ieri: «Confido che la tassa di soggiorno per i turisti – ha commentato Brambilla - non trovi concreta attuazione». Per il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca «l’imposta di soggiorno sugli alberghi romani è un gravissimo errore. Pur apprezzando la manovra del governo che va nella giusta direzione di tagliare la spesa improduttiva, non si possono tagliare i trasferimenti agli enti locali e poi invitarli a rivalersi sui cittadini e sulle imprese».
Federalberghi ha anche reso noti i dati del turismo. Polverini li ha commentati rilevando che il Lazio «ha un turismo anomalo concentrato totalmente su Roma e caratterizzato da una permanenza molto bassa pari a 2,8 giorni per gli italiani e 3,6 per i turisti stranieri». Per il presidente è quindi necessario «aumentare la permanenza cercando almeno di raggiungere la media nazionale pari a 3,92 giorni. Questo porterebbe almeno un miliardo di euro in più di fatturato per la Regione». Polverini ha quindi annunciato due iniziative: «Stiamo pensando di istituire un codice deontologico per la qualità del servizio e dell’offerta».

La prossima settimana partirà il progetto «Mare Sicuro 2010»: verranno installate postazioni mobili e fisse per assistere i turisti sulle spiagge.

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