Farmaci e terapie

Gastroscopia con videocapsula: anteprima mondiale al Gemelli

La vecchia gastroscopia con il tubo sarà soppiantata da una mini videocapsula molto simile a una pillola: ecco la novità mondiale presentata al Gemelli e come funziona

Gastroscopia con videocapsula: anteprima mondiale al Gemelli

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Nel prossimo futuro promette una netta rivoluzione quando un paziente necessita di una gastroscopia: addio al tubo così fastidioso e alla sedazione, bevenuta alla videcapsula che si ingerisce come fosse una pillola che mostra agli esperti le lesioni all'interno dello stomaco e del duodeno grazie all’intelligenza artificiale. Si chiama NaviCam Stomach System, è nata in Cina ma sarà utilizzata per la prima volta a Policlinico Universitario Agostino Gemelli dove è stata presentata nel corso del Congresso Endolive (24-26 maggio).

Ecco come funziona

Gli addetti ai lavori hanno mostrato grande interesse per questa innovazione tecnologica e scientifica. "La video-pillola che il paziente inghiotte ha le dimensioni di una compressa di paracetamolo", si legge sul comunicato. Si effettuerà, quindi, la prima "gastroscopia senza tubo" spiegata dal professor Cristiano Spada, Direttore della UOC Endoscopia Digestiva Chirurgica, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Professore Ordinario di Gastroenterologia, Università Cattolica, Campus di Roma. "La videocapsula è utilizzata da anni per lo studio dell’intestino tenue – afferma il prof. Spada – ma finora non era stato possibile applicare questa tecnologia allo stomaco per questioni anatomiche".

La differenza con il passato

Infatti, l’intestino tenue è un "tubo" grande soltanto 3 cm di diametro "all’interno del quale la videocapsula progredisce naturalmente; al contrario, lo stomaco assomiglia più a un ‘sacco’ e per visualizzarlo con una videocapsula è necessario controllarne da fuori il movimento", ha aggiunto l'esperto. In una prima versione usata qualche tempo fa c'era alla base un sistema magnetico che riusciva a muovere la videocapsula ma con il nuovo oggetto presentato al Gemelli sono stati enormi i passi avanti. "La videocapsula è 'robotizzata' e dunque si muove in autonomia all’interno dello stomaco, come un aereo controllato da un pilota automatico".

Una sorta di "Google map"

La tecnologia con la medicina e la scienza sono arrivati a creare un oggetto che invia la propria posizione precisa al millimetro come fosse un navigatore satellitare: NaviCam invia in tempo reale la zona che sta esplorando (fondo, cardias, piloro, corpo dello stomaco, antro, duodeno) ed è soprattutto in grado di individuare e analizzare lesioni anche molto piccole con enorme precisione ma evitando i disagi della classica gastro-duodenoscopia convenzionale che necessita della sedazione del paziente. La videocapsula, grande come una pillola di un qualsiasi antibiotico o paracetamolo pesa soltanto 5 grammi è lunga 27 mm e il suo diametro è di 11,8 mm: una volta mandata giù con un bicchiere d'acqua la telecamera va subito in azione inviando informazioni dall’esofago in giù: un registratore cattuterà le immagini che poi vengono esamintate in tempo reale e successivamente. L'eliminazione dall'organismo avviene in maniera naturale come dopo la digestione dei cibi.

Cosa sta per cambiare

"Si tratta di una tecnologia molto avanzata – aggiunge il professor Spada - che combina la possibilità di controllare il percorso della videocapsula con un sistema magnetico mentre il suo software innovativo e ‘intelligente’ analizza e riconosce le lesioni attraverso algoritmi di intelligenza artificiale (per ‘addestrare’ il sistema sono state utilizzate oltre un milione di immagini provenienti da 800 pazienti)". Le controindicazioni sono le stesse di quando pazienti che utilizzano pacemaker e defibrillatori fanno una risonanza magnetica. "A breve partiranno studi clinici per confermare l’accuratezza e valutare il rapporto di costo-efficacia del sistema", ha dichiarato il professor Guido Costamagna, Direttore Scientifico dello European Endoscopy Training Centre EETC e Direttore Scientifico dell’Endolive Roma.

Dal momento che gli esami in endoscopia "sono indispensabili e contribuiscono a salvare molte vite grazie alla diagnosi precoce dei tumori, sarà necessario rivedere il ruolo e la sostenibilità economica di queste procedure in un contesto di risorse limitate, includendo anche evoluzioni dal potenziale trasformativo come questa videocapsula".

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